Warcraft – L'inizio, la critica non gradisce

Nonostante l'embargo con scadenza il prossimo 30 maggio, molte testate internazionali hanno rotto gli indugi e hanno pubblicato la propria recensione di Warcraft – L'inizio e i giudizi non sono affatto positivi. Il flop per il film di Duncan Jones è dietro l'angolo?

Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

Warcraft – L'inizio non sta piacendo ai critici. Questo è sostanzialmente quanto emerge leggendo le rime recensioni apparse in Rete in questi giorni, nonostante l'embargo scada soltanto il prossimo 30 maggio.

A poche settimane dall’uscita di Warcraft negli USA e a una sola settimana dall’uscita in Italia e in diversi altri mercati internazionali, per il film di Duncan Jones (Moon, Source Code) tratto dal franchise videoludico nato nel 1993 le cose sembrano dunque mettersi male.

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E pensare che con un talento come Jones dietro la macchina da presa e un attore carismatico come Travis Fimmel tra i protagonisti le premesse per fare bene c'erano tutte e invece a quanto pare dietro l'angolo si profila un probabile flop al botteghino.

Ecco alcuni passaggi:

The Wrap

Immaginate Battaglia per la Terra senza lo stesso brio e otterrete questa avventura fantasy impacciata e tediosa, un pasticcio che non dovrebbe prendersi sul serio e che in realtà non riesce neanche a provocare risate non intenzionali.

Variety

Con i suoi regni meticolosamente ricreati prevalentemente in teatro di posa e con l’aiuto della CGI durante la lunga post-produzione, Warcraft vorrebbe essere originale e visivamente fantastico, e invece finisce per essere già visto e pacchiano. […] Con più di 2000 inquadrature con effetti visivi, è avvilente pensare al tempo, l’energia, la pianificazione e la precisione che sono stati impiegati in un film come Warcraft quando poi si vede il prodotto finale e si finisce per pensare a una di quelle pubblicità animate per i giochi per iPhone. Duncan Jones era stato bravissimo a rendere completamente credibili anche gli elementi più bizzarri nei suoi primi due film, ma qui non riesce a evitare l’effetto cartoonesco. Il suo approccio affettuoso al materiale originale finisce solo per sottolinearne la stupidità.  

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The Hollywood Reporter

Non si tratta di un film particolarmente coinvolgente. Se non siete già amanti di questa mitologia semiseria, l’effetto può rivelarsi camp se non direttamente noioso, o entrambe le cose, come nel cammeo di Glenn Close […] Detto questo, è indubbio il fatto che il film sia una rivoluzione sia in termini narrativi che artistici nell’ambito dei film tratti da videogiochi.

Crave Online

Stiamo ancora aspettando un grande film tratto dai videogiochi. Forse non arriverà mai, anche se un film come Warcraft ci fa capire che almeno ci si sta provando. È un tentativo onesto di catturare le qualità migliori del materiale originale, utilizzando un altro medium. Quando funziona, è godibilissimo. Quando non funziona, diventa una avventura fantasy assolutamente mediocre che si concentra troppo su elementi narrativi familiari e non riesce a colpire.

Kotaku

Anzichè avventurarsi nel bizzarro nucleo che si trova al centro di un gioco come World of Warcraft […] il film vuole essere cruento e realistico, non centrando l’obiettivo. Semplicemente, non funziona. La mitologia di Warcraft è troppo esagerata. Si tratta di un mondo nel quale l’incantesimo più popolare di un mago trasforma i suoi nemici in pecore, e invece il film sembra una versione di Game of Thrones girata davanti a un green screen. Nel nostro cinema, le risate maggiori non erano provocate dagli occasionali momenti comici, ma dai maghi di Dalaran, i cui occhi ritoccati in CGI sembrano particolarmente assurdi quando in realtà si tratterebbe di personaggi che dovrebbero essere presi sul serio.