Zootropolis+, recensione: mini-serie, maxi intrattenimento

Pronti a ritornare nella giungla metropolitana con Judy Hopps e Nick Wilde? Arriva su Disney Plus la mini-serie Zootropolis+.

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a cura di Elisa Erriu

Il film di Zootropolis è uscito nel 2016 al cinema ed è da allora che ci siamo tutti riscoperti un po' volpi, conigli, gazzelle, ghepardi, ma soprattutto bradipi. Quanto è stato divertente, avvincente e anche un po' toccante sentirci "umani" attraverso alcuni animali antropomorfi.

Uno dei tanti incantesimi nell'arsenale della Walt Disney Pictures è da tempo stato proprio questo: arrivare ai nostri cuori, attraverso uno strato di pelliccia. Ora è possibile tornare a Zootropolis grazie a una mini-serie, Zootropolis+, e riscoprire il vero significato di "la vita è una giungla".

Zootropolis+, la recensione della mini-serie: furrtastic

Con Zootropolis noi abbiamo seguito principalmente le vicende della coniglietta Judy Hopps e la volpe astuta Nick Wilde, dando soltanto un'occhiata fugace alla moltitudine di storie (e specie) animali che popolavano la città. Ed era un peccato, perché pur nei brevi momenti in cui apparivano erbivori, predatori e altri mammiferi, tutti loro erano così ben caratterizzati, che ci facevano venir voglia di conoscere meglio le loro vite: come poteva sopravvivere un topolino in una città in cui abitavano anche pachidermi e rinoceronti? Come convivevano leoni e agnelli?

A tal proposito, erano stati interessanti anche i contenuti speciali rilasciati nelle versione home video del film, che avevano approfondito attraverso gli storyboard questi aspetti accennati durante la trama, ma non approfonditi nel dettaglio, ovvero una sub-narrazione drammaticamente autentica, in cui anche in un mondo immaginario di animali dentro a una metropoli si discriminava spesso la "razza".

Così, quando la favola è finita con il 55° classico Disney, avevamo tanto sperato di poter avventurarci di nuovo in questa giungla di città e scoprire cosa avevano ancora da insegnarci i loro abitanti. D'altronde, Zootropolis oltre all'Oscar, ha vinto anche un Golden Globe, sei Annie Awards ed è al nono posto tra i maggiori incassi nella storia del cinema d'animazione: più di un miliardo di dollari nel mondo. È il terzo incasso maggiore della storia della Disney ed è considerato dalla critica tra i migliori film della storia Disney. Era davvero un peccato lasciar perdere una simile creatura. Per fortuna, in attesa del sequel di Zootropolis, dal 9 Novembre è disponibile su Disney Plus la nuova serie che riprende le storie di alcuni personaggi del lungometraggio, dando spazio a "piccole" storie, piccole soltanto nel formato.

Zootropolis+, diretta da Josie Trinidad (co-responsabile della storia originale di "Zootropolis" e responsabile della storia "Ralph spacca Internet") e Trent Correy (regista dei corti "La storia di Olaf" e "Drop"), e prodotta da Nathan Curtis, è composta da sei episodi, di circa 7 minuti ciascuno: rivedremo alcuni personaggi che avevano segnato la storia principale, come Fru Fru, la figlia di Mr. Big, poi i poliziotti Clawhauser e Bogo, i genitori della coniglietta Hopps, il ladro Duke Weaselton e l'immancabile bradipo Flash.

Ogni storia è agile come una gazzella e scivola via come una lontra su un terreno bagnato. Se nella pellicola abbiamo trovato le complessità che si annidano dietro, dentro, sopra e di lato a una giungla travestita da metropoli odierna, in questa nuova serie, esclusiva del canale streaming, troveremo nuovi colori, nuove sfumature, sfaccettature, angoli e denti appuntiti degli animaletti di città.

La storia dentro la storia

Come vi dicevamo, la serie in sé e per sé è breve, lineare, veloce, si guarda piacevolmente dopo una stressante giornata passata all'inseguimento di scartoffie e metro da prendere. Perde un po' dello spessore del film d'origine, ma guadagna in quella comicità e guizzo citazionistico che tanto hanno divertito gli stessi autori (come hanno dichiarato loro stessi nel corso della conferenza stampa): ogni episodio, infatti, cita spudoratamente un mix di generi, dalle citazioni cinematografiche neppure troppo velate fino allo stile di alcuni programmi televisivi, a partire da X Factor fino ai Reality show.

Hopp on Board, il primo episodio dedicato ai genitori di Judy Hopps, è dichiarato dai registi come un "richiamo ai film d'avventura", in particolare quelli dedicati alle corse d'auto. The Real Rodents of Little Rodentia è una deliziosa (semi) parodia ai reality show, stile "Al passo con i Kardashian", dove vediamo i preparativi del matrimonio di Fru Fru, prima che la toporagno artica rischiasse di essere travolta da una ciambella gigante lanciata da Duke Weaselton; abbiamo un episodio dedicato anche alla donnola, precisamente l'unico musical della serie, una piacevole canzoncina che vi farà ricordare alcuni capolavori a tema tribunali e dintorni, come Better Call Saul.

Gli ultimi tre episodi sono The Godfather of the Bride, che cita squisitamente Il padrino, So You Think You Can Prance dedicato a Clawhauser che aspira a diventare il ballerino di Gazelle, e infine, Dinner Rush, dedicato alla lontra Sam, che dovrà servire al tavolo i bradipi Flash e Priscilla.

Ciò che più conquista e stupisce in questa serie, è il suo grande formato di generi, racchiuso in un minuscolo spazio: proprio come Zootropolis convive con specie di animali molto diversi tra loro, così Zootropolis+ mette in mostra stili, narrazione, umorismo, forme e musiche diverse tra loro, ricollegandosi tutte però alla stessa anima, che è la storia del film. I personaggi nella serie, infatti, vivono le proprie avventure prima, dopo o conseguentemente ai protagonisti della trama principale: l'episodio di Clawhauser avviene prima della scena in cui scopre di condividere con Bogo la stessa passione per Gazelle, l'episodio di Fru Fru è prima di incontrare l'agente Hopps e così via.

Come ci ha spiegato nel corso della nostra intervista uno dei registi, Trent Correy, questo espediente della storia dentro la storia è un tema molto caro ad alcuni speciali Disney, come è capitato ad esempio anche a Il Re Leone 3, dove è possibile offrire un punto di vista nuovo a una storia già divenuta un classico.

Questa mini-serie conferma un importante passaggio di consegne dentro casa Disney: così come era già capitato con i corti dedicati a Baymax, l'assistente artificiale di Big Hero 6, sembra proprio che Disney+ voglia avventurarsi nell'esplorazione di nuove storie, offerte dagli universi dei loro film di successo, grazie (anche o soprattutto) a contenuti più brevi. Un formato con cui la stessa Disney è nata. Se continuerà a produrre altre serie con la stessa qualità di Zootropolis+, potrebbe essere una sfida già vinta in partenza.

La natura della serie di Zootropolis+ è quella di un piccolo mammifero qualunque: soppesare il formato ridotto, con più passione, entusiasmo e arguzia possibili. Siamo sicuri che alla fine della visione, avrete voglia di altri episodi. Ed è anche questo che ha reso Zootropolis, il film, così bello e avvincente: alla fine tutti potevano avere storie interessanti e non essere soltanto "animali".

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