Abbassate i prezzi e sconfiggerete la pirateria

Il rapporto Media Piracy in Emerging Economies conferma che la pirateria può essere sconfitta solo con una politica dei prezzi adeguata. Sono inutili le azioni di censura o il rafforzamento dei poteri di polizia.

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a cura di Dario D'Elia

La pirateria è fondamentalmente un problema di prezzi: scordiamoci di risolvere la questione con censura, sospensione dei servizi Web o rafforzando i poteri di polizia. Questa la tesi finale di un gruppo di ricercatori indipendenti del Social Science Research Council

Pirateria

La redazione di Media Piracy in Emerging Economies è durata ben tre anni: l'obiettivo era comprendere le dinamiche che si nascondono dietro la pirateria, soprattutto nei paesi emergenti e più popolosi come Russia, Messico e India. La conclusione è che queste popolazioni non sono senza morale o contrarie al pagamento dei contenuti. La verità di fondo è che "i prezzi alti dei media, bassi stipendi e tecnologie digitali a buon prezzo sono gli ingredienti principali della pirateria globale. Se la pirateria è ubiqua nella maggior parte del mondo, è perché le condizioni sono ubique".

Quando CD, DVD o software originali hanno prezzi da cinque a dieci volte più alti, rispetto agli stipendi locali, di Stati Uniti e Europa, rafforzare le leggi per proteggere il copyright non serve. La soluzione è nel favorire società che alzino il livello di competizione nel settore e che rendano i listini competitivi.

Gli autori del rapporto hanno sottolineato però che le grandi multinazionali hanno il completo controllo sulla distribuzione per "proteggere il modello tariffario nei paesi a più alto reddito che generano la maggior parte dei profitti".