Addio al 56K, il modem che "suona" è ufficialmente roba da museo

Il robotico rumore del modem 56k ci abbandona ufficialmente; TIM interrompe il servizio.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

A partire dal 1° luglio 2023, TIM ha ufficialmente interrotto il servizio Dial-Up, che per lungo tempo ha concesso la connessione a Internet tramite modem analogico e banda stretta.

La decisione, presa per la prima volta il 16 gennaio scorso, rientra in una delle strategie dell'operatore di dimettere le vecchie tecnologie di rete fissa. Inoltre, lo scorso marzo, TIM aveva comunicato che avrebbe chiuso il servizio Easy IP Dial-Up nonché il servizio Dial-Up per la connessione a Internet tramite modem analogico e banda stretta. La dimissione è ora ufficiale e pertanto il servizio non è più disponibile.

Il piano di TIM è semplice e punta ad una progressiva sostituzione delle piattaforme tradizionali, classificate da TIM come "ormai obsolete e sempre più difficili da mantenere", con nuove piattaforme di ultima generazione. L'obiettivo è chiaro: offrire ai propri clienti una gamma di servizi sempre più ampia e innovativa che, con i precedenti dispositivi, non era possibile.

I clienti TIM interessati dalla cessazione del servizio Dial-Up e che non intendono accettare la modifica contrattuale hanno il diritto, ai sensi dell'articolo 98, comma 5 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, di recedere dal contratto o di passare a un altro operatore senza penali né costi di disattivazione, comunicandolo entro il termine specificato nel messaggio pubblicato nella fattura e, comunque, non inferiore a 60 giorni dalla ricezione della stessa.

Addio quindi al modem analogico e, per chi se lo ricorda, al suo tipico rumore robotico che testimoniava l'avvenuta connessione e la "corsa contro il tempo" per trovare le informazioni necessarie nel minor tempo possibile così da non ricevere una bolletta astronomica. Una vera e propria preistoria, soprattutto per chi si è ormai abituato ad essere connesso 24 ore su 24.