L'Australia si prepara a diventare uno dei primi paesi al mondo a implementare controlli obbligatori dell'età per gli utenti dei motori di ricerca, con conseguenze per milioni di australiani che navigano quotidianamente attraverso Google e Microsoft Bing. La nuova normativa, che entrerà in vigore entro la fine del 2025, mira ad aumentare ulteriormente la protezione dei minori online e potrebbe fungere da modello per altre nazioni. Le aziende avranno sei mesi di tempo per adeguarsi a queste misure di sicurezza appena approvate.
Julie Inman Grant, Commissario per la sicurezza online australiana, ha ufficialmente registrato tre nuovi codici normativi sviluppati in collaborazione con l'industria digitale. Questi regolamenti coprono contenuti dannosi sui motori di ricerca, servizi di hosting aziendale e servizi di trasporto internet come le società di telecomunicazioni. Il processo di elaborazione è iniziato a luglio 2024 e le sanzioni per il mancato rispetto possono raggiungere i 49,5 milioni di dollari per ogni violazione.
Le tecnologie di verifica dell'età che verranno implementate dovrebbero essere simili a quelle attualmente in fase di sviluppo per il divieto dei social media per i minori di 16 anni, previsto per dicembre. I metodi di controllo dell'età includono sistemi di verifica che utilizzano documenti governativi o carte d'identità, sistemi di stima dell'età basati su biometria e sistemi di inferenza dell'età che analizzano i dati sull'attività online o sugli account per dedurre l'età degli utenti.
Google domina il mercato australiano delle ricerche online con oltre il 90% delle query, gestendo anche servizi essenziali come Gmail e YouTube. Microsoft, dal canto suo, opera il motore di ricerca Bing e la piattaforma email Outlook. Attualmente, gli australiani devono avere almeno 13 anni per gestire autonomamente un account Google o Microsoft, una soglia che ora diventerà cruciale per l'applicazione delle nuove normative. Quando i sistemi di controllo dell'età dei motori di ricerca identificheranno un utente come "probabilmente un bambino" sotto i 18 anni, dovranno attivare automaticamente strumenti come Safe Search al massimo livello, filtrando dai risultati qualsiasi tipo di contenuto pornografico o di violenza ad alto impatto, che si tratti di siti internet o di pubblicità.
Gli utenti non connessi ai loro account non saranno soggetti a controlli dell'età obbligatori, ma dovranno comunque aspettarsi una "sfocatura predefinita delle immagini di pornografia online e materiale violento ad alto impatto rilevato nei risultati di ricerca". Il codice specifica che i servizi di motori di ricerca internet sono progettati per l'uso del pubblico generale, con o senza account.
La Commissario Inman Grant ha sollevato preoccupazioni allarmanti riguardo all'uso crescente dei chatbot IA da parte dei bambini. Alcuni rapporti rivelano che bambini di appena 10 anni trascorrono fino a cinque ore al giorno interagendo con questi chatbot, a volte impegnandosi in conversazioni sessualizzate e ricevendo istruzioni dai chatbot per compiere atti o comportamenti sessuali dannosi.
L'industria è stata chiamata a rafforzare le protezioni contro questi comportamenti dannosi attraverso sei codici aggiuntivi che coprono app store, produttori di dispositivi, social media e servizi di messaggistica. È fondamentale garantire un approccio di sicurezza stratificato che ponga responsabilità e responsabilità in punti critici dello stack tecnologico, inclusi gli app store e a livello di dispositivo, i gateway fisici per internet dove i bambini si registrano e dichiarano per la prima volta le loro età.
Google ha annunciato all'inizio di quest'anno che avrebbe iniziato a utilizzare l'intelligenza artificiale per stimare l'età degli utenti, iniziando con test negli Stati Uniti. Microsoft ha precedentemente dichiarato di aver esplorato metodi di controllo dell'età considerando i potenziali impatti sulla sicurezza e privacy degli utenti. Il Digital Industry Group Inc. (DIGI), che annovera Google, Microsoft e Yahoo tra i suoi membri, ha co-guidato la stesura del codice.
Inman Grant ha indicato che prenderà in considerazione le modifiche proposte dall'industria e punterà a prendere la sua decisione finale sui sei codici rimanenti entro la fine di luglio. Se non sarà soddisfatta del fatto che questi codici industriali soddisfino adeguate garanzie comunitarie, procederà allo sviluppo di standard obbligatori, segnalando la determinazione del governo australiano nel proteggere i minori nell'ambiente digitale.