AMD bara sulla qualità d'immagine, parola di Nvidia

In seguito ad alcune recensioni Nvidia punta il dito contro AMD, accusata di aver modificato i driver Catalyst per far apparire le schede video Radeon più veloci, a discapito però della qualità dell'immagine.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

AMD ha ridotto le impostazioni di qualità d'immagine nei driver Catalyst per far apparire più veloci le ultime schede video. In un intervento sul blog Nvidia, il direttore del marketing tecnico Nick Stam ha chiamato in causa AMD, alcune recensioni e ottimizzazioni introdotte da Catalyst 10.10.

Secondo Stam i siti ComputerBase, PC Games Hardware, Tweak PC e 3DCenter.org hanno notato che con i driver Catalyst 10.10 sono stati introdotti cambiamenti nelle impostazioni standard che hanno consentito alle schede HD 6800 di ottenere prestazioni più elevate a danno della qualità dell'immagine. "Le modifiche fatte da AMD non consentono un confronto leale con le impostazioni standard dei driver Nvidia. Le GPU Nvidia offrono una qualità d'immagine superiore con le impostazioni standard, il che significa che i metodi di confronto tra AMD e Nvidia devono essere rivisti per compensare le differenze nella qualità dell'immagine", ha scritto Nick Stam.

ComputerBase e PC Games Hardware scrivono che per avere un confronto adeguato bisogna impostare il livello di qualità "High" nell'impostazione per il filtering delle texture Catalyst AI anziché lasciare il parametro Quality, applicato di default. "Il comportamento è stato verificato su diversi scenari di gioco. AMD ottiene un vantaggio prestazionale fino al 10 percento abbassando la qualità del filtering delle texture", scrive Computerbase. Le ottimizzazioni riguardano la serie HD 6800, ma anche quella HD 5800 (solo questa serie nella famiglia HD 5000).

Nvidia ha avuto anche modo di riprodurre alcuni dei test effettuati dalle testate, arrivando a concludere che le schede video AMD si comportano in modo strano con i programmi di test sul filtro anisotropico. "I driver AMD sembra che trattino i giochi in modo differente rispetto al popolare strumento di benchmark AF Tester. Viene usata una qualità inferiore del filtro anisotropico nei giochi, ma viene mostrata una qualità più elevata quando viene rilevato in funzione AF Tester", scrive Computerbase. "Essenzialmente la qualità del filtro anisotropico messa in luce da AF Tester sulle GPU AMD non è indicativa rispetto alla qualità inferiore che si vede nei giochi reali", spiega Nvidia.

Nvidia ha studiato i driver AMD e scoperto che tendono a comportarsi diversamente con alcuni strumenti di test per il filtro anisotropico. "Sembra che i driver AMD disabilitino le ottimizzazioni sul filtering delle texture quando vengono rilevate finestre di piccole dimensioni come quelle usate da AF Tester. Invece abilitano le loro ottimizzazioni con finestre di dimensioni maggiori. La definizione di "grande" o "piccolo" varia a seconda della API e dell'hardware usati", scrive Nick Stam. "Per esempio con le schede DX10 e 680xx sembra che i driver disabilitino le ottimizzazioni con finestre più piccole da un lato di 500 pixel. Per le applicazioni DX9 come AF Tester il limite è più alto, nell'ordine di 1000 pixel per lato. Il nostro team driver ha anche notato che le ottimizzazioni sono più aggressive sui core RV84/940 che su RV870".

AMD avrebbe eseguito nei mesi scorsi un'ottimizzazione su alcune applicazioni DX9 che portano all'uso di tecniche di rendering che generano risultati meno accurati. AMD in seguito ha fornito agli utenti un'impostazione per controllare questo comportamento, ma se non si agisce su tale parametro, vengono applicate le tecniche di rendering meno precise.

"AMD promuove la grafica senza compromessi, ma sembra che diverse recensioni non siano d'accordo", scrive Nick Stam puntualizzando che Nvidia non inizierà una gara al compromesso tra qualità d'immagine e prestazioni. "Nvidia ha imparato le dure lezioni giunte grazie ad alcune cattive ottimizzazioni fatte con le schede GeForce FX e 3DMark03. A abbiamo promesso solennemente di non effettuare nuovamente ottimizzazioni che potrebbero compromettere la qualità dell'immagine", ha concluso Nick Stam.