Efficienza, Sandy Bridge un punto di riferimento

AMD FX: efficienza energetica a confronto con 8 CPU

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a cura di Tom's Hardware

Che cosa significa efficienza?

AMD non è messa così male con la prima generazione dell'architettura Bulldozer. Gli ingegneri dell'azienda enfatizzano un concetto: portare al massimo le prestazioni per watt, vale a dire ciò che può fare un processore con l'energia che usa. Gran parte degli sforzi sono riposti nello spegnimento della logica quando non è in uso, e sull'ottimizzazione dell'efficienza. Se i processori FX possono raggiungere ciò che dicono i loro progettisti, allora si tratta solo di trovare il giusto prezzo a cui venderli.

"Consumo energetico ridotto" di per sé non si traduce direttamente in efficienza più elevata. Bisogna infatti tenere in considerazione il carico di lavoro, soprattutto alla luce del fatto che ci sono molte applicazioni a singolo thread quante multi-thread.

Inoltre nessun sistema desktop lavora sempre a pieno carico, quindi il comportamento in idle è molto importante. E ancora una volta vogliamo affermare che consumi alti a pieno carico sono accettabili se il computer finisce velocemente il lavoro per poi tornare in idle, riducendo il consumo energetico.

Intel Sandy Bridge, un punto di riferimento

Intel si è meritata i complimenti negli ultimi anni per l'efficienza dei suoi processori Core, soprattutto per la recente architettura Sandy Bridge (Core i3, i5 e i7 di seconda generazione): i sistemi basati su queste CPU consumano molto poco in idle e sono relativamente parsimoniosi anche sotto carico.

Cosa è stata in grado di fare AMD sul fronte dell'efficienza con il suo nuovo portabandiera desktop? L'azienda ha deciso di creare risorse condivise direttamente sul die, con l'obiettivo esplicito di usare al meglio i quasi due miliardi di transistor; ci è riuscita?