Quando AMD annunciò per la prima volta la famiglia Threadripper, fu una ventata d’aria fresca per il segmento HEDT. A due anni di distanza dal lancio dei Threadripper PRO 7000, la nuova famiglia Ryzen Threadripper 9000 promette di dare nuova linfa vitale a un settore che, negli ultimi anni, è stato un po’ dimenticato.
In questa recensione ci concentriamo sui due modelli di punta della nuova gamma HEDT di AMD, il Ryzen Threadripper 9970X e il 9980X. Due CPU che ereditano l’anima dei predecessori e migliorano in termini di IPC, efficienza e connettività, strizzando l’occhio ai professionisti: non solo creatori di contenuti e sviluppatori software, ma anche chi lavora quotidianamente con rendering 3D, simulazioni fisiche e flussi di lavoro multi-thread intensivi.
Recensione in 1 minuto
La nuova serie AMD Ryzen Threadripper 9000 riporta vitalità al segmento HEDT con due modelli di punta: 9970X (32 core, 64 thread) e 9980X (64 core, 128 thread). Entrambi adottano architettura Zen 5, frequenze boost fino a 5,4 GHz e piattaforma TRX50 con 80 linee PCIe 5.0 e DDR5-6400 in quad-channel, migliorando IPC, efficienza e I/O rispetto alla generazione precedente.
Nei test professionali il salto medio è del 13%, con incrementi fino al 25% in rendering 3D e circa +17% nella creazione di contenuti. I consumi restano al limite del TDP di 350 W, ma le temperature sono ben gestibili con raffreddamento adeguato. I prezzi sono da workstation: circa 2.640 € per il 9970X e oltre 5.200 € per il 9980X.
Queste CPU sono pensate per professionisti che lavorano con rendering, simulazioni e flussi multi-thread pesanti, offrendo prestazioni estreme senza passare alla gamma PRO. Per gaming e produttività quotidiana, invece, soluzioni consumer come Ryzen 9 9950X e Core Ultra 9 285K restano più adatte, oltre che decisamente più economiche.
Caratteristiche tecniche
Sul piano delle specifiche tecniche, il nuovo Threadripper 9980X mantiene la configurazione a 64 core e 128 thread del modello precedente, ma porta la frequenza massima in boost fino a 5,4 GHz rispetto ai 5,1 GHz del 7980X, mantenendo invariato il clock base di 3,2 GHz. Entrambi dispongono di 64 MB di cache L2 e 256 MB di cache L3, ma la differenza sostanziale sta nella piattaforma: i modelli della serie 9000 offrono fino a 80 linee PCIe 5.0 contro le 48 del 7980X, aprendo scenari più ampi per configurazioni multi-GPU e storage NVMe di ultima generazione.
Il Ryzen Threadripper 9970X segue la stessa logica con 32 core e 64 thread, raggiungendo anch’esso i 5,4 GHz di boost rispetto ai 5,3 GHz del 7970X, e una frequenza base invariata di 4,0 GHz. Anche qui la piattaforma TRX50 di nuova generazione offre 80 linee PCIe 5.0 contro le 48 del modello precedente, mentre la memoria DDR5 sale fino a supportare moduli a 6400 MT/s in quad-channel, contro i 5200 MT/s della serie 7000.
Il passaggio alla nuova architettura Zen 5 non si limita quindi a migliorare le frequenze operative, ma introduce una gestione della cache più efficiente, un IPC superiore e un sottosistema I/O aggiornato. La combinazione di linee PCIe aggiuntive, supporto a DDR5 più veloci e frequenze più alte rende i Threadripper 9000 una piattaforma progettata per i carichi estremi di prossima generazione, distinguendosi nettamente dai modelli HEDT precedenti.
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Ryzen Threadripper 9980X |
Ryzen Threadripper 7980X |
Ryzen Threadripper 9970X |
Ryzen Threadripper 7970X |
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Core / Thread |
64 / 128 |
64 / 128 |
32 / 64 |
32 / 64 |
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Frequenza massima |
Fino a 5,4 GHz |
Fino a 5,1 GHz |
Fino a 5,4 GHz |
Fino a 5,3 GHz |
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Frequenza base |
3,2 GHz |
3,2 GHz |
4,0 GHz |
4,0 GHz |
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Cache L2 |
64 MB |
64 MB |
32 MB |
32 MB |
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Cache L3 |
256 MB |
256 MB |
128 MB |
128 MB |
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Linee PCIe 5.0 |
80 (9000 Series) |
48 (7000 Series) |
80 (9000 Series) |
48 (7000 Series) |
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Socket |
sTR5 |
sTR5 |
sTR5 |
sTR5 |
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TDP |
350 W |
350 W |
350 W |
350 W |
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Velocità massima memoria (non OC) |
DDR5-6400 4-Channel |
DDR5-5200 4-Channel |
DDR5-6400 4-Channel |
DDR5-5200 4-Channel |
Prestazioni
A differenza di quanto facciamo di solito, vista la natura di questi processori nei test abbiamo messo da parte i giochi e ci siamo concentrati unicamente su software professionali, spaziando dal montaggio video al rendering 3D, dal machine learning ai servizi finanziari.
La piattaforma di test usata è equipaggiata con una scheda madre ASUS Pro WS TRX50-Sage WiFi, 128GB di RAM G.Skill RDIMM-6400 e un dissipatore Silverstone XE360-TR5, abbinati a un SSD Crucial T705 PCIe 5.0 da 1TB e a una RTX 4080.
Non avendo a disposizione nessuna CPU Intel Xeon, abbiamo confrontato i nuovi Threadripper solamente con la passata generazione di AMD.
Iniziamo da una carrellata di test di rendering, tra cui inseriamo anche Cinebench. Nel popolare benchmark i due nuovi Threadripper si comportano molto bene, con il 9970X che in multi-thread supera il 7970X del 17% e il 9980X che supera il 7980X del 19% in R23 e del 11% / 14% in R24. Buono il miglioramento anche in single-thread, seppur più contenuto, circa del 9% per entrambi i processori in N23 e dell’8% in R24.
In Blender 4.3, dove renderizziamo tre file demo (Classroom, BMW e Monster Under The Bed), la situazione è analoga: incrementi rispettivamente del 14% e del 19% in Classroom, 13-17% in Monster e 20-25% in BMW. Vale la pena però sottolineare che in quest’ultimo test il divario in termini di tempo è estremamente ridotto, al contrario di quanto possa sembrare guardando le percentuali: il 9980X completa il render in soli 6 secondi, ma il 7980X ne impiega meno di 8.
Ottimi risultati per i due Threadripper 9970X e 9980X anche in Corona e V-Ray: il primo migliora i punteggi del vecchio 7970X del 22% in entrambi i benchmark, mentre il 9980X fa meglio del precedessore del 20% in Corona e del 24% in V-Ray.
Per quanto riguarda la creazione di contenuti ci siamo affidati a PugetBench, sia per la parte video con DaVinci Resolve che per quella fotografica con Photoshop. Nei due test con DaVinci il miglioramento generazionale è più contenuto, specialmente per il top di gamma, che migliora il 7980X del 6% nel test esteso e del 5% in quello standard. Fa meglio il 9970X, che segna rispettivamente un +8,6% e un +7%. Nettamente meglio invece in Photoshop, dove le due CPU registrano entrambe un +17%.
In entrambi questi test vale la pena notare che il 9970X performa meglio del 9980X, un trend che vedevamo già con la passata generazione, dove il 7970X performava meglio del 7980X. Ritroviamo lo stesso scenario anche in Procyon Office, test che simula la tipica produttività d’ufficio: il 9970X ottiene una manciata di punti più del 9980X e migliora il risultato del modello precedente del 7%, mentre il nuovo top di gamma incrementa solamente del 4% il punteggio del 7980X.
La produttività quotidiana non è uno scenario in cui però, in generale, i Threadripper brillano particolarmente: le soluzioni consumer top di gamma di nuova generazione, come Ryzen 9 9950X e Core Ultra 9 285K, sono più performanti e più adatte a chi cerca una CPU per questi compiti, visto anche il costo nettamente inferiore sia del chip che della piattaforma.
Chiudiamo con la carrellata di test di Specworkstation, che mettono alla prova il processore in praticamente ogni campo professionale in cui solitamente si utilizza una workstation: ambito medico, intelligenza artificiale, machine learning, design di prodotto e così via.
I Threadripper 9970X e 9980X migliorano la passata generazione in ognuno di quest test, con differenze che però possono variare parecchio: nel campo Financial vediamo miglioramenti rispettivamente del 21% e del 28%, mentre in Productivity le prestazioni sono identiche alla passata generazione. In media, in questi benchmark il 9970X è il 12% più veloce del 7970X, mentre il 9980X è il 10% più veloce del 7980X.
Consumi e temperature
Oltre alle prestazioni è importante misurare anche consumi e temperature dei nuovi Threadripper, che andranno raffreddati a dovere per performare al meglio. Abbiamo rilevato i valori di picco e medi durante i render eseguiti con Blender, così da simulare un carico reale e prolungato.
Iniziamo dai consumi: i valori di picco sono gli stessi per tutte le CPU, che arrivano al limite del TDP di 350 watt. Le CPU operano al massimo della potenza finché il workload non è terminato, quindi il valore medio tende a salire sempre di più e rimane tanto più basso quanto più in fretta viene completato il rendering.
Per quanto riguarda le temperature, il 9980X è nettamente più fresco del 7980X, mentre il 9970X raggiunge temperature d’esercizio molto simili a quelle del 7970X. In entrambi i casi, la temperatura media è ben lontana dai valori in cui entra in gioco il thermal throttling.
Verdetto
Dare un giudizio su questi nuovi Threadripper non è semplice: la fascia HEDT aveva decisamente bisogno di una ventata d’aria fresca ed è indubbio che questi processori l’abbiano portata, con un incremento prestazionale medio del 13% sui modelli precedenti. Tuttavia, per quanto non si tratti di soluzioni specifiche per il mercato professionale (per quello esiste la gamma Threadripper Pro 9000), il prezzo è assolutamente premium: non abbiamo ancora i listini per l’Italia, ma il 9970X debutta negli Stati Uniti a 2499 dollari, mentre il 9980X alla bellezza di 4999 dollari.
Stiamo parlando, al cambio (e considerando l’IVA), rispettivamente di circa 2640 euro e 5280 euro. Cifre che li rendono appannaggio praticamente solo dei professionisti, considerando che qualsiasi appassionato con un budget del genere può tranquillamente assemblare un PC di fascia enthusiast.
Oltre al prezzo, anche le caratteristiche tecniche strizzano l’occhio molto più ai professionisti che agli utenti consumer classici: l’altissimo numero di core non serve né nei giochi né nella produttività quotidiana, ambiti dove peraltro soluzioni come il Core Ultra 9 285K e il Ryzen 9 9950X performano meglio, così come il supporto a memorie quad-channel e la presenza di un enorme numero di linee PCIe 5.0, che non verrebbero sfruttati granché in un PC “normale”.
Quindi, chi dovrebbe acquistare i nuovi Threadripper? I professionisti che non vogliono investire nella gamma PRO, che integra le varie tecnologie AMD PRO ma ha prezzi estremamente più alti (il 9985X con 64 core costa la bellezza 7999 dollari), ma che cercano comunque processori da workstation pensati per gestire praticamente qualsiasi carico di lavoro professionale, indipendentemente dall’ambito. Chi non rientra in questa categoria troverà quasi certamente tutto quello di cui ha bisogno nelle soluzioni consumer già sul mercato.