La guerra di parole tra Apple e l'Unione Europea sul Digital Markets Act potrebbe presto trasformarsi in una tregua diplomatica. Mentre pubblicamente i due colossi continuano a scambiarsi accuse sulla normativa antitrust europea, dietro le quinte si starebbe delineando un accordo che potrebbe mettere fine a mesi di tensioni. La situazione rivela come spesso le battaglie istituzionali più aspre nascondano negoziati riservati ben più pragmatici.
Il braccio di ferro pubblico
Apple, che ha recentemente lanciato il nuovo iPhone 17 (acquistabile qui su Amazon), non ha mai nascosto la propria ostilità verso il DMA, arrivando a chiederne l'abolizione o una revisione sostanziale. La casa di Cupertino ha accusato Bruxelles di creare una concorrenza sleale, sostenendo che le regole si applicano solo ad Apple nonostante Samsung sia leader del mercato europeo degli smartphone. "Il DMA penalizza Apple lasciando i nostri concorrenti liberi di continuare come hanno sempre fatto", ha dichiarato l'azienda californiana.
La risposta dell'Unione Europea non si è fatta attendere, con toni altrettanto duri. I funzionari europei hanno accusato Apple di contestare "ogni singolo aspetto del DMA" fin dalla sua entrata in vigore, minando la narrativa aziendale di voler collaborare pienamente con la Commissione.
Le regole del gioco europeo
Il Digital Markets Act ha identificato diverse aziende tecnologiche come "gatekeeper", ovvero soggetti abbastanza potenti da utilizzare il proprio dominio di mercato per bloccare la concorrenza. Apple è finita nel mirino principalmente per il controllo monopolistico sulla vendita delle app iPhone attraverso l'App Store.
La normativa impone che se Apple sviluppa nuove funzionalità per iPhone che funzionano con i propri dispositivi come gli AirPods, deve rendere le stesse caratteristiche disponibili anche ai produttori di hardware di terze parti. L'azienda ha risposto che questo requisito pone significative sfide per la privacy, ritardando il lancio di alcune nuove funzionalità nell'UE.
L'accordo nell'ombra
Secondo quanto riportato dal Financial Times, Apple e Meta sarebbero nelle fasi finali per raggiungere un'intesa con i regolatori europei. Le due aziende, multate complessivamente per 700 milioni di euro ad aprile per violazione del DMA, starebbero negoziando modifiche sostanziali alle proprie pratiche commerciali.
Apple ha già ceduto sul fronte degli app store alternativi, permettendo la vendita di applicazioni iPhone al di fuori del proprio ecosistema. La disputa principale riguarda ora il presunto trattamento iniquo riservato agli sviluppatori che scelgono questi store alternativi, con particolare focus sulla Core Technology Fee.
Questione di tempo
Fonti vicine ai negoziati si dichiarano ottimiste sulla possibilità di chiudere presto i casi, anche se non sono state ancora prese decisioni definitive. Nel mondo delle istituzioni europee, tuttavia, la parola "presto" può assumere significati piuttosto elastici, e la situazione potrebbe ancora richiedere diversi mesi per una risoluzione definitiva.
Questa vicenda dimostra ancora una volta come le battaglie mediatiche tra grandi corporation e istituzioni spesso mascherino trattative più concrete e collaborative. Un compromesso è sempre apparso l'esito più probabile, considerando gli interessi economici in gioco per entrambe le parti.