Apple MacBook Air, valutazione e conclusioni
La nuova edizione dell'ultrasottile di Apple migliora i predecessori sotto molti punti di vista: la linea è più arrotondata e sono stati addolciti i profili taglienti del poggiapolsi, la tastiera ha ritrovato la retroilluminazione che era scomparsa nella versione precedente e la base si scalda un po' meno durante la riproduzione dei contenuti multimediali. In compenso è peggiorata un po' la qualità costruttiva, che a nostro avviso ora è leggermente inferiore a quella dello Zenbook.
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Il punto dolente di questo prodotto rispetto agli ultrabook è senza dubbio l'autonomia, che in molti casi scende addirittura fino alla metà di quella dei concorrenti. Considerato che si tratta di un prodotto da usare fuori casa questo problema è grave anche se gli amanti della mela morsicata non cambieranno certo idea per "così poco".
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Si vede chiaramente che gli ultrabook finora prodotti hanno preso ispirazione dall'Air, che è il punto di riferimento del mercato degli ultrasottili. Del resto l'aveva previsto anche Jen-Hsun Huang, numero uno di Nvidia, che nel corso di una conferenza telefonica con gli investitori nel febbraio scorso aveva vaticinato: "Nel 2014 avremo difficoltà nel trovare un portatile che non assomigli al MacBook Air. Penso che l'Air sia una buona rappresentazione mentale di come apparirà un notebook nel prossimo futuro". Come contraddirlo?
Il modello al top di gamma che abbiamo provato è più costoso degli ultrabook concorrenti, compreso lo Zenbook che costa 200 euro in meno.