Attentati a Parigi, da Facebook a Uber tutto l'aiuto possibile

Facebook, Twitter, Airbnb, Skype, Hangouts e Uber il 13 novembre si sono attivati per far fronte all'emergenza di Parigi.

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a cura di Dario D'Elia

L'attacco terroristico di Parigi ha stimolato un diffuso sentimento di solidarietà internazionale che ha toccato anche servizi online e applicazioni di successo. La notte del 13 novembre Facebook ha attivato la pagina "Paris Terror Attacks – Safety Check", un sistema che ha permesso a tutte le persone nell'area - grazie alla geolocalizzazione - di far sapere che stavano bene.

Facebook
Facebook "Paris Terror Attacks"

"Trova velocemente gli amici che sono nell'area coinvolta e collegati con loro. Conferma che stanno bene se ne sei a conoscenza", si legge nella nota descrittiva del servizio. Da rilevare che questo strumento nasce nel 2014 per far fronte a emergenze legate a disastri naturali, come ad esempio l'ultimo terremoto in Nepal. Per la prima volta Facebook ha deciso di impiegarlo in una una situazione di crisi di altro tipo, decidendo veramente in poche ore sul da farsi.

"Avete ragione nel dire che ci sono molti altri importanti conflitti nel mondo", ha scritto l'AD Mark Zuckerberg. "Noi teniamo a tutte le persone egualmente, e lavoreremo duramente per aiutare come possiamo le persone che soffrono in tutte queste situazioni". Nelle 24 ore che hanno seguito i fatti di Parigi 4,1 milioni di persone ha notificato ad altre 360 milioni che erano al sicuro.