Le banconote con transistor potrebbero essere l'ultima frontiera in fatto di sicurezza nel controllo del denaro. Un team di ricercatori tedeschi e giapponesi, guidati dal professor Hagen Klauk del Max Planck Institute of Solid State Research, ha creato la prima banconota con funzioni elettroniche attive.
L'apposizione di transistor sulle banconote è considerata dalle banche come una delle nuove misure di sicurezza anti-frode. Finora non era mai stato possibile, almeno fino a quando i ricercatori non si sono affidati a transistor organici a basso consumo, in grado potenzialmente di permettere il tracciamento del denaro in qualsiasi frangente.
Klauk e il suo team hanno sviluppato transistor thin-film organici che possono essere realizzati a temperatura ambiente, senza l'impiego di solventi tossici. L'insieme di transistor (flessibile e con uno spessore di 250 nanometri) è stato prodotto grazie a un piccolo quantitativo di alluminio e oro, usando un particolare processo a secco. Per far funzionare i transistor servono 3 volt.
Transistor su una banconota da 5 dollari
Il progetto del team non era inizialmente pensato per le banconote, ma genericamente a inserire transistor su superfici non convenzionali. Solo in seguito si sono imbattuti nella carta, un materiale non completamente liscio e perciò una sfida particolarmente complicata da portare a termine.
"Con tutte le ottimizzazioni che abbiamo fatto negli anni passati, i nostri transistor sono un po' più qualificati per lavorare bene su superfici ruvide", ha dichiarato il professor Klauk. L'inserimento dei transistor è avvenuto con successo sul dollaro statunitense, sul franco svizzero, l'euro e lo yen giapponese.
Per ora un sistema elettronico è ancora del tutto ipotetico. Klauk ha dichiarato che spetterà ad altri scienziati - progettisti di circuiti e ingegneri meccanici - creare una soluzione elettronica completamente funzionante controllata da remoto per il funzionamento sulle banconote.