Brevetti grafici, Samsung non viola i brevetti di Nvidia

Un giudice dell'ITC statunitense ha deliberato che Samsung non viola due brevetti di Nvidia. L'azienda di Santa Clara però non getta la spugna e chiede una revisione della decisione.

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung mette a segno un primo punto nella partita contro Nvidia legata alla presunta violazione di brevetti grafici. Nonostante la vicenda sia ben lontana dal termine (a meno che non sia sanata fuori dai tribunali), Samsung ha superato indenne un primo scoglio, quello dell'International Trade Commission (ITC) statunitense, chiamata a stabilire se l'azienda sudcoreana abbia violato o no tre brevetti di Nvidia.

Il giudice Thomas Pender ha sancito che Samsung non ha infranto due brevetti di Nvidia. Nessuno dei core grafici mobile Adreno, PowerVR o Mali chiamati in causa ha infatti sfruttato in modo improprio il brevetto sul vertex processing di Nvidia (Nr. 7209140) oppure una proprietà intellettuale legata all'esecuzione di programmi in multi-threading (Nr. 7038685).

tribunale

Il giudice ha anche deliberato che un terzo brevetto relativo al shadow mapping (Nr. 6690372) non è valido, benché tutte e tre le famiglie di core grafici lo sfruttino impropriamente. Nvidia ha fallito nel merito, ossia nel dimostrare di essere stata la prima a documentare e usare tale tecnologia. Di conseguenza Samsung non può essere ritenuta responsabile per le violazioni di un brevetto inapplicabile.

Il giudice ha anche sancito che il materiale prodotto da Nvidia sul brevetto legato al vertex processing non è valido per il fatto di "non essere non ovvio". Di conseguenza Samsung esce vincitrice da questo round presso l'ITC.

Nvidia ha affermato che chiederà ai sei membri della commissione dell'ITC di rivedere il verdetto e confermare la validità del brevetto relativo al shadow mapping. Se ciò avverrà l'ITC dovrebbe impedire a Samsung di importare negli Stati Uniti dispositivi mobile e smart TV che infrangono tale proprietà intellettuale.

La battaglia legale tra le due aziende ha avuto origine nel settembre 2014, con la denuncia di Samsung e Qualcomm da parte di Nvidia, colpevoli a suo dire di aver violato diversi brevetti grafici. Le denunce sono state depositate presso l'International Trade Commission (ITC) e la corte del Delaware.

Samsung rispose con una contro causa, imputando a Nvidia (e al partner Velocity Micro) l'infrazione di diversi brevetti legati al mondo dei semiconduttori e di aver fatto affermazioni false sui propri prodotti, indicando il SoC Tegra K1 come il più veloce al mondo (ai tempi del debutto).

Un'affermazione che l'azienda sudcoreana ritiene non sia corroborata dai fatti e perciò ingannevole. Successivamente, nell'aprile 2015, Nvidia ha depositato una nuova denuncia contro Samsung in Virginia.

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