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a cura di Rodrigo Boschi

Cloudflare ha appena annunciato di essere riuscita a mitigare un attacco DDoS (Distribuited Denial of Service) il cui picco ha raggiunto una banda di poco inferiore ai 2 Terabyte al secondo che rende questo evento l’attacco più pesante mai registrato dalla società americana fino ad oggi.

L’attacco è stato lanciato da una variante della Mirai botnet, composta da circa 15.000 macchine e utilizzava tecniche di DNS Amplification e UDP flood.

Questo attacco multi vettore combinava DNS Amplification e UDP floods ed è durato solo un minuto.

L’attacco è stato lanciato da approssimativamente 15.000 bot che eseguivano una variante di mirai su dispositivi IoT e istanze di GitLab non aggiornate.

-Cloudflare Inc.

Gli esperti avvisano che questo tipo di attacchi, con dimensioni prossime ai Terabyte stanno diventando sempre più comuni in un trend, quello degli attacchi DDoS, in crescita costante: Cloudflare indica un aumento del 44% nell’ultimo anno.

In agosto la compagnia americana aveva già annunciato di essere riuscita ad arginare un volumetric distributed denial of service, che ha raggiunto un traffico di 17.2 milioni di richieste al secondo, 3 volte superiore del precedente record.

Anche un altro colosso come Microsoft non è immune al problema, ad ottobre Azure cloud è stata colpita da un attacco DDoS da 2,4 Terabyte, l’attacco in assoluto più grande mai registrato, destinato a colpire i clienti Azure in europa. In precedenza il record era di 1 Terabyte, registrato ad agosto 2020.

Per informazioni più dettagliate potete consultare il blog di Cloudflare.