Cofee, Microsoft e polizia contro il crimine

COFEE, Computer Online Forensic Evidence Extractor, è uno strumento che Microsoft mette a disposizione della polizia per combatter il cybercrimine. In Rete, tuttavia, si dibatte sul pericolo di questo dispositivo.

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a cura di Manolo De Agostini

In rete si dibatte su COFEE - Computer Online Forensic Evidence Extractor - uno strumento che Microsoft ha realizzato per gli investigatori e che permette di estrarre dati dai PC con facilità, in modo da ottenere le tracce di possibili crimini. Il tutto fornito su un'interessante chiavetta USB.

La chiavetta contiene 150 comandi che possono permettere agli investigatori di risparmiare tempo nella ricerca di prove digitali sui computer, scenario oggigiorno sempre più comune nei casi di cyber crimini. COFEE fa sì che gli investigatori di poter decriptare password, analizzare le attività locali e Internet, i file presenti sul PC e tutto ciò che serve, anche senza spegnere il PC, passaggio prima necessario e che poteva portare alla perdita di preziosi dati per le operazioni investigative. E fin qui, direte voi, nulla di male, è giusto che Microsoft lavori con le forze di polizia (ad oggi tale strumento è in mano a 2000 agenti di polizia di 15 paesi diversi), in modo da fermare il crimine, in qualunque forma esso si perpetri.

Il rovescio della medaglia, asseriscono in diversi anche nella blogosfera italiana, è che la preziosa chiavetta potrebbe cadere in mano a delinquenti, in grado così di ottenere accesso senza problemi ai preziosi dati di altri computer e carpire alcuni segreti della sicurezza dei sistemi Windows. Per altri inoltre, questo applicazione testimonia la presenza di backdoor, porte di servizio che Microsoft inserisce consapevolmente nei propri software, con tutti i problemi di privacy e sicurezza connessi.

Microsoft la vede diversamente e assicura tutto ciò che viene fatto ha il fine ultimo di migliorare la sicurezza degli utenti e rendere Internet un posto più sicuro.

"Investiamo molte risorse in questo settore, ma non con la prospettiva di farci soldi, visto che forniamo gratuitamente questi servizi alla polizia. Lo facciamo per assicurare che Internet rimanga un posto sicuro", ha affermato Brad Smith, general counsel di Microsoft.