Amiga pronta a rinascere in Italia grazie a Cloanto?

Il marchio Amiga, un tempo legato agli home computer di Commodore, è ora totalmente nelle mani dell'italiana Cloanto. Novità in vista?

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Commodore Amiga 500 fu il modello più diffuso, ma i modelli A1200, A600, A2000 e l'avveniristico A4000 (siamo negli anni '90) rappresentano ancora oggi una pietra miliare della storia dell'informatica e dell'intrattenimento videoludico in genere. Dopo il fallimento di Commodore, il marchio Amiga ha subito il triste destino di vedersi acquisito, svenduto e frammentato in pezzi, troppi per poter sopravvivere con la forza e il fascino che aveva un tempo. Ma forse siamo a una svolta che potrebbe fare rinascere lo storico brand.

Vi ricordate di Cloanto? Si tratta della storica azienda italiana che opera nel settore informatico dal 1987 e che supporta sin dai suoi albori i sistemi Amiga. Oggi l'azienda è famosa per riproporre le pratiche suite di emulazione Amiga Forever e C64 Forever, ma anche per aver avviato quella collaborazione con Retro Games ltd, che ha permesso la nascita del THEC64 mini.

Proprio due anni fa parlavamo su queste pagine della possibilità di poter vedere realizzato un mini home computer, dal connubio nato tra Retro Games ltd e l'italiana Cloanto. Il 2017 è stato un anno importante, perché Amiga Inc. decise di non rinnovare i diritti sul marchio Amiga permettendo a Cloanto di registrare gli storici marchi nel mese di giugno.

Ebbene, come potete leggere anche voi nell'azione legale conclusa nelle scorse ore, tra Cloanto e Hyperion Entertainment (altra azienda che distribuisce il marchio in relazione ai sistemi operativi AmigaOS), viene fugato ogni dubbio sull'appartenenza dei diritti. A partire dalla data del 1° febbraio 2019, Amiga Inc. ha trasferito "tutti i diritti, i titoli e gli interessi in tutto il mondo su tutti i marchi relativi a AMIGA, inclusi marchi con licenza esclusiva […], il marchio di design denominato Boing Ball a CA Acquisition Corporation" che vede come suo unico direttore Mike Battilana, lo stesso proprietario di Cloanto.

Si tratta di una svolta storica per l'amato marchio nato in casa Commodore che finalmente vede ricongiungere quei pezzi che per troppo tempo sono stati in mani diverse, impedendo la nascita di progetti validi per il ritorno di Amiga. Se a tutto questo aggiungiamo anche il fatto che si tratta di una conquista italiana… ecco emergere una punta d'orgoglio, sperando nell'arrivo di qualche novità in tempi brevi.

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