AMD ha annunciato che taglierà la sua forza lavoro globale del 5% come parte di un'azione di ristrutturazione volta a ridurre i costi. Saranno licenziate poco meno di 500 persone, per la gran parte "colletti bianchi", portando il numero complessivo dei dipendenti a circa 9200 unità.
Da questa operazione AMD registrerà costi per 42 milioni di dollari (41 milioni saranno ascritti nel bilancio del trimestre in corso), ma risparmierà circa 9 milioni di dollari in spese nel 2015 e 58 milioni nel 2016. La ristrutturazione avrà effetti anche sull'organigramma aziendale, con l'arrivo di nuovi presidenti regionali che sovrintenderanno le vendite dei prodotti in Europa e Cina.
A questo compito assolveranno Spencer Pan, che diventerà presidente di AMD per la Cina, mentre Darren Grasby si occuperà dell'area EMEA. L'azienda esternalizzerà inoltre alcuni servizi IT e lo sviluppo di applicazioni, consoliderà il suo patrimonio immobiliare e riorganizzerà la divisione enterprise, embedded & semi-custom (EESC) in tre team per gestire business, progettazione e vendite.
"L'esternalizzazione non riguarderà i team che sono impegnati a lavorare sui driver, l'ingegnerizzazione e la progettazione", ha sottolineato un portavoce. L'intera operazione non avrà effetti sui piani di sviluppo dei prodotti, ma si è resa necessaria per le vendite di chip sotto le aspettative.
Nei giorni scorsi, stando a un'indiscrezione, vi sarebbe stato uno stop a una trattativa tra AMD e il fondo Silver Lake, interessato ad acquistare il 20/25% delle quote dell'azienda. L'operazione, se fosse andata in porto, avrebbe portato liquidità nelle casse dell'azienda e forse scongiurato questo nuovo giro di licenziamenti.
Allo stesso tempo, dato che si parla di trattativa congelata, le due parti potrebbero tornare al tavolo della trattativa proprio in virtù di questa nuova opera di contenimento dei costi. Da non dimenticare le voci riguardo una possibile acquisizione di AMD, con Microsoft che a quanto si mormora è in prima fila.
La nuova riorganizzazione è solo l'ultima di innumerevoli da diversi anni a questa parte, ed è chiaro che questa ulteriore operazione va a limare ulteriormente le sempre più limitate risorse di AMD.
Il CEO Lisa Su, insediatosi sul finire del 2014, sta cercando di traghettare l'azienda in un periodo molto complicato, dove i pochi prodotti nuovi non stanno avendo il successo che serviva per invertire la rotta. La speranza di AMD si chiama architettura Zen, ma per avere i prodotti sul mercato servirà del tempo (tardo 2016), tempo che il CEO, con manovre dolorose come questa, sta cercando di guadagnare.
 | Asus Radeon R9 390X DirectCU II | |
 | Asus Strix R9 Fury | |
 | Sapphire Radeon R9 Fury X |