Dischi olografici HVault per archiviare terabyte di dati

I dischi olografici sembrano pronti a tornare grazie a HVault, un'azienda che ha rilevato le macerie di InPhase Technologies. Queste soluzioni, pensate per sostituire i nastri magnetici, dovrebbero permettere di salvare terabyte di dati in un supporto grande all'incirca quando un Blu-Ray.

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a cura di Manolo De Agostini

I dischi olografici potrebbero tornare in grande stile grazie a un'azienda chiamata HVault. Di questa tecnologia se ne parlava diversi anni fa e la principale portabandiera era InPhase Technologies. Cento milioni di dollari spesi e 10 anni di ricerca e sviluppo però non hanno portato a prodotti commerciali, ma solo a qualche prototipo.

InPhase Technologies ha  finito i soldi e chiuso i battenti, ma fortunatamente un'azienda chiamata Hvault ne ha rilevato gli asset e sembra pronta a presentare qualcosa d'interessante nel corso delle prossime settimane. L'obiettivo di questa tecnologia era di sostituire i classici nastri usati per i backup con dischi molto capienti e in passato si parlava di valori pari anche a 1,6 terabyte, ma forse con le tecnologie di oggi potremmo andare ben oltre il doppio.

InPhase parlava di HVD, dischi olografici

L'archiviazione olografica, spiega Extremetech, è basata su una tecnica di archiviazione chiamata write-once-read-many (WORM). A differenza dei supporti come i nastri o gli hard disk, che sono magnetici, e i DVD o i Blu-Ray che sono scritti da laser, l'archiviazione olografica usa un supporto fotosensibile per salvare immagini 3D che rappresentano i dati. Per fare ciò servono due laser, reference e signal, che insieme: mentre il raggio signal è modulato in base al dato che deve essere scritto, il fascio reference illumina la regione su cui si deve scrivere e tiene traccia di dove vengono registrati i dati.

Per leggere i dati, il raggio reference deve essere puntato nello stesso punto, creando un ologramma del dato immagazzinato mediante il raggio signal. L'ologramma è letto da un sensore, simile al CMOS che si trova nelle fotocamere digitali. La lettura di ogni bit avviene in parallelo, cosa che dovrebbe consentire veloci di recupero dei dati molto elevate.

Secondo HVault la tecnologia rimpiazzerà cluster di archiviazione petabyte, ma al momento l'azienda non ha svelato esattamente la capienza di ogni disco olografico - così come il prezzo. Stando a quanto si può leggere, la durata del supporto dovrebbe superare i 50 anni. Ora non resta che attendere il debutto ufficiale di queste soluzioni. Anche InPhase sembrava pronta a sbarcare sul mercato, ma così non è stato. Potremmo essere di fronte a un cosiddetto vaporware, ma la speranza è l'ultima a morire.