In un clima di crescente tensione tra Occidente e Russia, la principale filiale russa di Microsoft si prepara a dichiarare fallimento. La notizia, riportata da Reuters, segna un ulteriore capitolo del progressivo disimpegno delle grandi aziende tecnologiche occidentali dal mercato russo, un processo accelerato dall'invasione dell'Ucraina nel 2022. Secondo quanto emerso, Microsoft Rus LLC avrebbe depositato venerdì 30 maggio 2025 un documento presso il registro ufficiale Fedresurs annunciando l'intenzione di avviare le procedure fallimentari. Questo sviluppo si inserisce in un contesto geopolitico sempre più complesso, dove le sanzioni occidentali e le contromosse del Cremlino stanno ridisegnando il panorama tecnologico russo.
Microsoft segue così le orme di Google, la cui filiale russa aveva dichiarato fallimento già nel 2022, dopo che le autorità moscovite avevano congelato i conti bancari dell'azienda, impedendo qualsiasi operazione finanziaria nel paese. Resta invece incerto il destino delle altre tre unità di Microsoft presenti sul territorio russo: Microsoft Development Center Rus, Microsoft Mobile Rus e Microsoft Payments Rus, per le quali non sono ancora state rilasciate dichiarazioni ufficiali.
La strategia di disimpegno e le tensioni geopolitiche
La decisione di Microsoft di cessare la vendita dei propri software in Russia risale al 2022, in risposta diretta all'invasione dell'Ucraina. Da allora, il colosso di Redmond ha mantenuto una presenza limitata nel paese, riducendo progressivamente le proprie attività. Nel medesimo periodo, l'azienda aveva anche rimosso le applicazioni mobili di RT, emittente controllata dallo stato russo, dal Microsoft Store e bloccato le inserzioni pubblicitarie sui media sponsorizzati dal Cremlino.
Le tensioni tra Russia e aziende tecnologiche occidentali si sono intensificate nelle ultime settimane. All'inizio del mese, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che i prodotti delle compagnie occidentali dovrebbero essere "strozzati" in Russia, in una logica di reciprocità rispetto alle sanzioni imposte dall'Occidente. "Dobbiamo strozzarli", ha affermato Putin durante un incontro con imprenditori, riferendosi alle aziende statunitensi. "Stanno cercando di soffocarci, dovremmo rispondere allo stesso modo".
Queste dichiarazioni sono giunte poco dopo che l'ex presidente Trump aveva criticato duramente Putin, definendolo "completamente pazzo" e condannando gli attacchi missilistici sulle città ucraine "senza alcuna ragione". Sebbene Microsoft non abbia ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle cause specifiche che hanno portato al fallimento della sua unità russa, le crescenti ostilità tra Mosca e le aziende occidentali sembrano aver giocato un ruolo determinante.
Le autorità russe hanno ripetutamente espresso l'intenzione di sostituire i prodotti occidentali con alternative nazionali. Questo processo è già visibile in diversi settori: come Vkusno i Tochka ha rimpiazzato McDonald's nella ristorazione, così Kaspersky Lab potrebbe colmare parte del vuoto lasciato da giganti del software come Google e Microsoft. L'azienda di sicurezza informatica con sede a Mosca è infatti azionista di maggioranza di МойОфис (MyOffice), un pacchetto di produttività che potrebbe rappresentare l'alternativa locale ai servizi Microsoft.
Il progressivo isolamento tecnologico della Russia sembra dunque accelerare, con conseguenze ancora difficili da prevedere sia per il mercato interno russo che per le strategie globali delle grandi aziende tech occidentali.