Disponibili da poco più di una settimana i driver Catalyst Omega (14.12) di AMD sono stati scaricati più di 2 milioni di volte. Le novità introdotte da AMD con questa release sono molte, ma l'accoglienza da parte degli appassionati è stata contrastante.
C'è chi ha criticato l'introduzione di alcune funzioni solo sulle schede più recenti (ma la stessa cosa possono dirla i possessori di schede Nvidia), ma soprattutto chi ha notato pochi incrementi prestazionali o ha avuto dei grandi problemi. Certo, c'è anche chi è invece pienamente soddisfatto e ha visto in questa release di fine anno un nuovo passo avanti di AMD nel suo lavoro sui driver grafici, non sempre eccezionale in passato.
Dal canto nostro abbiamo avuto qualche problema in installazione, l'hardware - una Radeon R9 290 - non è stato riconosciuto al primo colpo, il che ci ha portato a una pulizia generale dei driver e una nuova installazione, andata a buon fine.
I driver Catalyst Omega, come spiegato in una news precedente, si occupano di risolvere alcuni importanti bug, migliorare la riproduzione di video e introdurre nuove caratteristiche e incrementi prestazionali. AMD dichiara passi avanti sul frame pacing (ossia ha ridotto il microstuttering), miglioramenti in Dual Graphics e ha introdotto la Virtual Super Resolution, una tecnologia che consente di renderizzare i giochi a risoluzione maggiore e poi visualizzarli a risoluzione minore, offrendo qualità 4K su monitor Full HD.
Questa caratteristica è supportata solo dalle schede Radeon R9 285, 290, 290X e 295X2 e ricorda da vicino la tecnologia Dynamic Super Resolution di Nvidia, disponibile non solo sulle recenti GTX 970 e 980, ma anche sulle vecchie serie GeForce GTX 500, 600 e 700. L'impatto prestazionale della tecnologia è elevato, per cui l'esperienza dipende dalla scheda usata e dal gioco stesso.
 | Radeon R9 285 | |
 | Radeon R9 290 |
Il numero di download dei driver dimostra che i possessori di schede video AMD Radeon bramano le novità e non aspettano altro che un supporto migliore dal lato software. L'azienda farebbe quindi bene a tenere conto del feedback ricevuto per limare i problemi più importanti e continuare a innovare. Insomma, che gli Omega non rimangano un regalo di Natale, ma un punto da cui partire.