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a cura di Manolo De Agostini

Con 648 voti contro 14 e 18 astensioni il Parlamento Europeo ha respinto la proposta di legge per la brevettabilità dei software.

Come giù annunciato dalla Commissione europea, la direttiva non verrà più ripresentata per rispetto alla decisione del Parlamento, così da dare un concreto esempio di democrazia.

La famigerata direttiva, da sempre sostenuta dalle grandi industrie anche grazie alle potenti lobby (Microsoft, Nokia e Siemens in testa), prevedeva un sistema di brevetti a protezione dell'invenzione alla base dei programmi informatici.

Alle potenti lobby, in uno scontro sino a ieri impari, si sono contrapposte moltissime piccole imprese, nonchè i maggiori esponenti del mondo open source, che hanno da sempre sostenuto la necessità di lasciare i software di base senza protezione e a disposizione di tutti altri utenti.

"Sono stati due anni di battaglia lunga, con centinaia di appelli contro la brevettabilità del software, decine di mozioni promosse dai Verdi nei Parlamenti nazionali, e quella che non esiteremmo a definire una delle più grandi mobilitazioni della storia europea. Oggi, grazie all'emendamento che abbiamo presentato insieme ad altri gruppi il Parlamento Europeo ha rigettato l'intera direttiva per la brevettabilità del software. Hanno vinto la dignità del Parlamento Europeo e la partecipazione intensa delle nostre università, delle nostre imprese, dei nostri cittadini contro pochi grandi gruppi che volevano drogare il mercato e mercificare la conoscenza". Dichiarano il sen. Fiorello Cortiana, delegato italiano al WSIS dell'ONU e il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.