Gemini integrato in Chrome è la fine di ChatGPT

Google ha integrato l'intelligenza artificiale Gemini nella barra degli indirizzi di Chrome, semplificando parecchio l'accesso al modello generativo.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Sta per arrivare su Google Chrome una funzione che potrebbe segnare la fine di ChatGPT (e di tutti gli altri chatbot): Gemini sarà accessibili direttamente dalla barra degli indirizzi. Sarà sufficiente digitare una domanda, o una frase, e selezionare “parla con Gemini” per accedere all’IA.

La novità permette di fare domande, generare riassunti, creare immagini e tanto altro in un lampo e da qualsiasi scheda di Google Chrome. La novità potenzia ulteriormente l’Omnibox, che funge già da barra di ricerca oltre che da barra degli indirizzi.

Se siete ansiosi di avere questa novità per le mani, abbiamo buone notizie: si può già provare, installando la versione Canary di Chrome, o abilitando una flag in qualsiasi versione del browser. Qui sotto trovate i passaggi da seguire:

  1. In Chrome, digitate chrome://flags nella barra degli indirizzi e premete invio
  2. Cercate Expansion pack for the Site Search starter pack
  3. Abilitatelo, quindi riavviate Chrome
  4. Cercate chrome://settings/searchEngines nella barra degli indirizzi
  5. Sotto Site Search troverete la voce “Chat with Gemini”
  6. In una nuova scheda, digitate “@” per far apparire le scorciatoie, tra cui quella di Gemini
  7. Selezionate la scorciatoia di Gemini, scrivete quel che volete chiedere al chatbot e premete invio. Verrete reindirizzati al sito di Gemini con la risposta alla vostra richiesta.

Per il momento non ci sono informazioni circa il rilascio della funzionalità, ma è probabile che Google continuerà a svilupparla per poi renderla pubblica nel corso dei prossimi mesi.

La mossa di Google segue quanto già fatto da altri, come ad esempio Microsoft, che tempo fa ha incluso Copilot nel browser Edge, oppure da Opera con Opera One. Poter accedere così facilmente a Gemini potrebbe spingere gli utenti ad abbandonare ChatGPT, almeno finché non offrirà una soluzione altrettanto pratica e accessibile.