Google sta esplorando una nuova modalità di integrazione per Gemini che potrebbe rivoluzionare l'interazione con l'assistente AI sui dispositivi Android di grande formato. L'azienda di Mountain View sta testando internamente una funzionalità che permette a Gemini di leggere e interpretare il contenuto di altre applicazioni aperte in modalità schermo diviso, senza dover ricorrere all'overlay tradizionale o alla condivisione dello schermo tramite Gemini Live. La novità emerge da un'analisi approfondita della versione 16.46.61 dell'app Google, e potrebbe rappresentare un'evoluzione significativa nell'utilizzo contestuale dell'intelligenza artificiale su tablet e pieghevoli Android.
Attualmente, gli utenti di Gemini dispongono principalmente di due metodi per consentire all'assistente di visualizzare contenuti da altre app: Circle to Search e l'overlay di Gemini. Entrambe le soluzioni presentano però limitazioni evidenti, poiché l'overlay si chiude automaticamente non appena si interagisce nuovamente con l'applicazione sottostante. L'alternativa consiste nell'utilizzare Gemini Live con la condivisione dello schermo, ma questa modalità non offre la stessa completezza funzionale dell'interfaccia standard di Gemini.
La funzionalità in fase di test introduce un pulsante denominato "Share screen and app content" (Condividi schermo e contenuto dell'app) che appare sopra la casella di input testuale dell'assistente. Una volta attivato, Gemini acquisisce la capacità di visualizzare e analizzare l'applicazione utilizzata simultaneamente nella vista split-screen, mantenendo però l'interazione testuale tradizionale. Durante i test, gli sviluppatori hanno aperto il Play Store in modalità schermo diviso e posto a Gemini la semplice domanda "Che cos'è questo?", ottenendo risposte basate sulle informazioni visualizzate nella schermata affiancata.
La compatibilità hardware rappresenta un aspetto cruciale di questa implementazione. La funzionalità è attualmente limitata ai dispositivi con schermi di maggiori dimensioni, specificamente tablet Android e pieghevoli in formato libro, escludendo gli smartphone tradizionali in formato candybar nonostante i recenti miglioramenti alla vista schermo diviso introdotti con Android 16. Considerando che Gemini supporta già la modalità split-screen sui telefoni convenzionali, è ragionevole ipotizzare un'estensione futura della funzionalità anche a questi dispositivi, sebbene Google non abbia ancora comunicato tempistiche ufficiali.
I test interni hanno evidenziato che la tecnologia è ancora in fase embrionale e presenta diverse limitazioni operative. Durante le prove con il Play Store, Gemini è riuscito a fornire un riepilogo accurato della schermata "Tu" dell'applicazione, ma ha incontrato difficoltà quando interrogato su schede specifiche di singole app. Questa inconsistenza conferma che lo sviluppo è ancora in corso e potrebbero essere necessari diversi mesi prima di vedere la funzionalità anche nei canali beta pubblici.
L'approccio basato sul consenso esplicito dell'utente rappresenta un elemento fondamentale dell'implementazione, in linea con le crescenti preoccupazioni sulla privacy nell'utilizzo di assistenti AI. Il pulsante di attivazione manuale suggerisce che Google intende garantire controllo totale agli utenti su quando Gemini può accedere al contenuto di altre applicazioni, un aspetto particolarmente rilevante considerando le stringenti normative europee come il GDPR e il Digital Markets Act che regolano l'elaborazione dei dati personali.