Gli acceleratori AMD Instinct MI200 puntano alle massime prestazioni in ambito server

AMD ha presentato ufficialmente i suoi nuovi processori EPYC con 3D V-Cache e gli acceleratori Instinct MI200.

Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Editor

AMD ha annunciato ufficialmente i suoi processori EPYC di prossima generazione con 3D V-cache e gli acceleratori della serie Instinct MI200 in occasione di uno speciale evento online. Come già anticipato da un messaggio pubblicato su Twitter da Lisa Su, amministratore delegato di AMD, le CPU "Milan-X" serie EPYC 7003 con 3D V-cache sono progettate per essere compatibili con le schede madri esistenti basate sul socket SP3 e offrono il triplo della cache L3 rispetto alle CPU EPYC di terza generazione, fino a 804MB di cache totale per socket e sino a 64 core Zen 3, per prestazioni migliorate per tutti i carichi di lavoro più tecnici.

Forse più interessanti sono gli acceleratori di calcolo della serie Instinct MI200 di AMD, nome in codice Aldebaran, basati sull'architettura CDNA 2. L'Aldebaran è la prima GPU di elaborazione multi-chip-module (MCM) dell’azienda composta da due die collegati tramite Infinity Fabric dotati di 128GB di memoria HBM2E. Il modello MI250X top di gamma sarà caratterizzato da 220 Compute Unit per un totale di 14.080 Stream Processors e offre prestazioni di quasi 48 FP64 TFLOPS Vector di picco. La gamma Instinct MI200 è progettata per utilizzare il form factor OAM (Open Accelerator Module), ma ci sarà anche una variante PCIe, chiamata MI210 PCIe.

Sia i processori della serie AMD EPYC 7003 che gli acceleratori della gamma AMD Instinct MI200 sono destinati ad alimentare numerosi supercomputer in arrivo, tra cui il primo sistema di classe exascale Frontier e Setonix. Tenendo presente che i moderni supercomputer fanno molto affidamento sulle GPU, è evidente che una macchina con due CPU e otto moduli di calcolo OAM è destinata ad applicazioni di elaborazione ad alte prestazioni.

Thomas Zacharia, direttore dell’Oak Ridge National Laboratory, ha affermato:

Il supercomputer Frontier è il culmine di una forte collaborazione tra AMD, HPE ed il dipartimento dell’energia americano, per offrire un sistema exascale che spinga i confini delle scoperte scientifiche migliorando notevolmente le prestazioni dell’Intelligenza Artificiale (analisi e simulazione su larga scala).