Google dà retta ai suoi utenti, gli adblocker sono salvi

Google aggiorna Manifest V3, rassicurando sugli ad-blocker. Restrizioni meno severe, ma molte critiche persistono per via dei cambiamenti su YouTube.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Google ha condiviso una roadmap aggiornata per l'implementazione di Manifest V3, l'ultima versione delle specifiche per le estensioni di Chrome. Manifest V3 è stato messo sotto osservazione per le restrizioni imposte agli adblocker, ma l'ultimo annuncio di Google include modifiche chiave volte a rispondere alle preoccupazioni sollevate dagli sviluppatori e dai sostenitori della privacy.

Una modifica degna di nota è l'incorporazione di un "supporto migliorato per il filtraggio dei contenuti" per l'API Declarative Net Request, una componente cruciale utilizzato dalle estensioni di blocco degli annunci. Inizialmente, Google aveva proposto limitazioni alla funzionalità di questa API per motivi di sicurezza, cosa che avrebbero potuto influire sull'efficacia degli ad-blocker su vari browser basati su Chromium, tra cui Chrome e Microsoft Edge.

Ma che cos'è di preciso un manifest? Un manifest funge da guida per i browser, fornendo informazioni sul nome di un'estensione, sul numero di versione, sulle autorizzazioni e sulle versioni di browser compatibili. Il passaggio al Manifest V3 in Chrome comporta dei cambiamenti, come la limitazione del caricamento di codice da server remoti da parte degli sviluppatori.

Nonostante l'iniziale opposizione degli sviluppatori e dei sostenitori della privacy, Google ha deciso di procedere con la deprecazione di Manifest V2. Entro giugno 2024, le estensioni Manifest V2 saranno automaticamente disattivate nei browser degli utenti, che non potranno più scaricarle dal Chrome Web Store.

Andrey Meshkov, Chief Technology Officer di AdGuard, valuta positivamente questi cambiamenti, prevedendo che gli ad blocker saranno in grado di offrire quasi la stessa qualità di filtraggio dimostrata con Manifest V2. Tuttavia, alcuni, come Alexei Miagkov, Senior Staff Technologist della Electronic Frontier Foundation, sostengono che Manifest V3 imponga ancora limitazioni superflue agli sviluppatori.

Sebbene i recenti aggiustamenti di Google possano essere visti come un passo nella giusta direzione per gli ad-blocker, ci sono ancora delle preoccupazioni. Miagkov sottolinea la necessità di una continua evoluzione delle API per tenere il passo con gli inserzionisti e i tracker.

Alla luce della posizione di Google sugli ad-blocker, vale la pena ricordare che YouTube ha recentemente dato il via ad un giro di vite globale sugli ad-blocker, limitando ad alcuni utenti la visione di video con queste estensioni abilitate. Mentre il gigante tecnologico cerca di trovare un delicato equilibrio tra l'esperienza dell'utente e gli interessi pubblicitari, il futuro delle estensioni di blocco degli annunci rimane un argomento di grande interesse sia per gli sviluppatori che per gli utenti.