Gooseberry sfida il Raspeberry Pi con il fai da te

Un utente stufo di aspettare la consegna del Raspberry Pi ha pensato bene di farselo in casa e ha realizzato un prodotto di dimensioni analoghe, leggermente più potente grazie a una CPU di ultima generazione basata su architettura ARM Cortex-A8. Integra la connessione Wi-Fi assente sul prodotto originario e può installare Android 2.3, Ice Cream Sandwich, Ubuntu e Puppy Linux.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il Raspberry Pi si può fare in casa. L'ha fatto un ragazzo che era stufo di aspettare i tempi biblici per la consegna del mini computer da 35 dollari e ha creato il Gooseberry, un prodotto dalle dimensioni simili a quelle del sistema originale, equipaggiato con CPU AllWinner A10 da 1 GHz basato su architettura ARM Cortex-A8, GPU Mali da 400 MHz, 512 MB di memoria RAM e 4 GB di spazio di archiviazione.

Gooseberry

La connettività include Wi-Fi 802.11 b/g/n, un vano per le schede microSD, l'uscita mini HDMI, un connettore USB e una presa jack per le cuffie. Il sistema operativo è Android 2.3, ma l'autore ha già specificato che la sua creatura è in grado di eseguire un certo numero di altri sistemi operativi, tra cui Android 4.0 (Ice Cream Sandwich), Ubuntu e Puppy Linux.

L'autore ha contattato il produttore cinese che realizza i chip AllWinner A10 e ha negoziato i prezzi in modo da poterlo usare per il suo progetto. Il risultato è che Gooseberry sarà in vendita a breve nel Regno Unito per 40 sterline (il corrispettivo di 63 dollari) ed è in grado di gestire video HD, come dimostra il video traballante realizzato da chi l'ha progettato.

Come il Raspberry Pi anche il Gooseberry non ha uno chassis protettivo. Il costo quasi doppio rispetto al Raspberry è giustificato dalla potenza di elaborazione maggiore dovuta da un processore con architettura più nuova e con frequenza massima di 1,5 GHz. La CPU AllWinner A10 infatti è perfettamente in grado di eseguire le stesse attività di alcuni concorrenti recenti del Raspberry Pi come il Mele A1000 (un nettop ARM con Linux) o l'MK802 (un micro PC a forma di pendrive), ed è più potente del Raspberry stesso, che ha una CPU a soli 700 MHz.

Rispetto a molti concorrenti, inoltre, Gooseberry dispone del pulsante di accensione e integra anche il Wi-Fi, che non presente nel Pi.

Per chi invece resta fedele al progetto Raspberry c'è una novità interessante: Hexxeh, l'esperto di Chromium OS che stava lavorando al porting del sistema operativo di Google per il Raspberry, ha annunciato di avere terminato il suo lavoro e di avere ottenuto l'approvazione ufficiale del team di Chromium. La guida all'installazione è sul sito dello sviluppatore.

Fra tutte le possibili alternative al Raspberry che abbiamo visto finora il Gooseberry sembra il più interessante perché media fra un prezzo comunque interessante e una potenza di elaborazione superiore, oltre a qualche aggiustamento dal punto di vista della connettività. Considerato il successo dilagante di questo tipo di prodotti contiamo comunque di vedere molte altre imitazioni nei prossimi mesi: chi è stufo di aspettare il Raspberry avrà presto l'imbarazzo della scelta.