IA al posto della Stradale, fioccano le multe

Un sistema di telecamere AI installato lungo una strada principale in Inghilterra ha rilevato 300 infrazioni nei primi 3 giorni.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La polizia inglese sta provando a usare un sistema di videocamere son software IA per individuare violazioni del codice della strada. Il risultato è stato straordinario: circa 300 violazioni individuate nelle prime 72 ore, che sono diventate un migliaio nei successivi 5 giorni. Siamo in Cornovaglia, a sud dell’Inghilterra.

L’idea è di filmare tutto e di affidare poi al software il compito di esaminare i video alla ricerca di violazioni - un’attività che richiederebbe il lavoro a tempo pieno di più persone. Gli agenti poi revisionano solo i video segnalati per determinare se si tratta di effettiva violazione o di un falso positivo; nel primo caso scatta la segnalazione o la sanzione, a seconda dei casi.

Il sistema, prodotto dalla società AI Acusensus, ha rilevato che i guidatori su questa strada spesso non mettono la cintura, e frequentemente usano il cellulare per mandare messaggi mentre guidano. In almeno un caso un guidatore è stato immortalato mentre mandava un messaggio usando due mani, con il passeggero che teneva il volante. Comportamenti che, con ogni probabilità, sono comuni anche su tutte le altre strade.

"Stiamo utilizzando questa nuova tecnologia per inviare un messaggio chiaro a chiunque continui a usare il telefono al volante. Verrete scoperti", ha detto un rappresentante della polizia della Cornovaglia. Il che è un po’ il punto focale di quasi tutte le leggi: molti esseri umani le rispettano e sono d’accordo con essere, altri le rispettano senza condividerle, e tanti altri non le rispettano se ritengono di poterlo fare impunemente. Nel momento in cui sentiamo che il rischio di essere beccati è troppo alto, però, la maggior parte di noi rispetta le regole anche se non le condivide.

E infatti molti spesso e volentieri si uniscono sotto al grido dove sono i controlli!?. Ebbene, ora sappiamo dove sono: un cervello artificiale dentro a un sistema di telecamere.

Secondo l'azienda, il sistema Acusensus è stato sperimentato nell'ultimo anno in diverse località dell'Inghilterra e dell'Australia. Non si tratta solo delle violazioni citate sopra, inoltre; le videocamere possono servire anche a individuare chi getta la spazzatura fuori dai finestrini, chi fuma in auto (in Italia è proibito in alcuni per esempio). Possono servire per vedere chi si infila in metropolitana senza pagare il biglietto, come stanno facendo a Barcellona e a New York. Le possibili applicazioni sono numerose.

Naturalmente l’altra faccia della medaglia riguarda la privacy, uno dei diritti fondamentali dei cittadini in ogni paese democratico. Le nostre strade e le nostre città sono osservate giorno e notte, e ognuno di noi è quasi costantemente sotto un qualche tipo di occhio elettronico.

A volte (non abbastanza spesso) questi sistemi sono serviti a prevenire un crimine o se non altro a trovare i responsabili. Ma restano anche l’elemento fondamentale di uno stato di sorveglianza; e non si può nemmeno parlare di paranoia, perché grazie al lavoro di persone come Asssange, Snowden, Manning e altri, sappiamo per certo che i nostri governi vogliono spiare tutto e tutti. E sappiamo anche che vogliono farlo di nascosto, tanto da perseguitare e incarcerare le persone che hanno portato questa realtà alla luce.

Insomma, è fantastico sapere che in qualche modo questi sistemi possono rendere le strade più sicure. Ma è molto meno fantastico sapere che allo stesso tempo rendono possibile una sorveglianza di stampo orwelliano.

E semplicemente non si può avere una cosa senza avere anche l’altra: o mettiamo videocamere ovunque per la sicurezza, esponendoci a conseguenti rischi per la privacy e la tenuta dello stato democratico. Oppure non le mettiamo. Non c’è una via di mezzo: potendo scegliere, cosa fareste?