Fletcher Previn di IBM è tornato a ribadire con veemenza l'idea che il Mac sia più economico dei PC Windows in ambito aziendale. Un suggerimento che già l'anno scorso aveva fatto discutere, e che quest'anno il dirigente IBM accompagna con nuovi dati.
Previn, che in IBM è Vice Presidente per "Workplace as a Service" parte proprio dall'anno scorso, quando ai dipendenti IBM è stata data l'opzione di scegliersi il sistema che volevano, andando a espandere un programma pilota avviato nel 2008 che aveva portato risultati molto incoraggianti.
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-- Rich Trouton (@rtrouton) 19 ottobre 2016
Nell'ultimo anno ai dipendenti IBM nel mondo sono stati distribuiti 30.000 computer Apple, portando il totale a ben 90.000 unità, per un'azienda con poco più di 400mila dipendenti. Come l'anno scorso, Previn afferma che è una scelta più economica per IBM perché taglia i costi di gestione.

Ciò si deve al fatto che, secondo Previn, il dipendente chiama l'assistenza la metà delle volte. Ancora più sorprendente, pare che IBM spenda meno anche per comprare la macchina: si parla di un risparmio da 273 a 543 dollari per ogni Mac comprato, calcolati su un ciclo di vita di quattro anni. Un numero che "riflette la migliore offerta che abbiamo mai avuto da Microsoft", dice Previn. Un numero che va moltiplicato per 100.000 e sommato al risparmio per l'assistenza tecnica: ne risulta una cifra di tutto rispetto anche per una multinazionale come IBM.
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"Ogni Mac che compriamo di fatto ci aiuta a fare più soldi e a risparmiare", è stato il commento finale di Previn durante la conferenza organizzata da JAMF, azienda che fornisce servizi di gestione su macOS. La loro piattaforma è usata anche in ambito scolastico e ospedaliero, come hanno ricordato altri testimoni invitati alla conferenza.

I servizi di JAMF consentono a IBM di dare al lavoratore un computer pronto all'uso, senza nulla da configurare né aggiornamenti di cui preoccuparsi. Una macchina che funziona come dovrebbe e non dà grattacapi; si tratta di permettere alla persona di concentrarsi esclusivamente sul lavoro, ed evitare che la macchina diventi un ostacolo o un freno.
Pervin ha dunque fatto le sue dichiarazioni in un contesto particolarmente favorevole ad Apple, e non si può trascurare il fatto che tra Apple ed IBM esiste un accordo, dal 2014, in virtù del quale IBM vende prodotti iOS con software enterprise precaricato - ma ne esiste uno simile tra IBM e Microsoft, forse ancora più significativo.
Se è chiaro che ognuno ha qualcosa da guadagnare, i numeri snocciolati da Pervin restano notevoli. Microsoft resta il punto di riferimento in ambito aziendale, e fornisce i suoi servizi a decine di migliaia di clienti in tutto il mondo. In confronto l'attività di Apple è trascurabile, ma con il tempo potrebbe anche diffondersi l'idea che passare a Mac sia una scelta economicamente vantaggiosa.