NVIDIA starebbe esplorando una svolta radicale per i suoi processori grafici di prossima generazione, con l'introduzione di blocchi di memoria SRAM impilata nell'architettura Feynman, attesa non prima del 2028. Secondo le ultime indiscrezioni, questa soluzione tecnica rappresenterebbe un cambio di paradigma nella progettazione delle GPU, spostando l'attenzione dalle prestazioni generaliste verso carichi di lavoro altamente specializzati, in particolare per l'inferenza di modelli di intelligenza artificiale. La mossa si inserisce in una strategia più ampia del colosso di Santa Clara per mantenere il dominio nel mercato dell'AI, dove la latenza di accesso alla memoria sta diventando un collo di bottiglia critico per le applicazioni più avanzate.
Il cuore dell'innovazione proposta consisterebbe nell'integrazione di die SRAM indipendenti direttamente sul package della GPU principale, una tecnica che ricorda soluzioni di cache impilata già adottate da altri produttori nel settore dei semiconduttori. A differenza della memoria esterna tradizionale, questi blocchi di SRAM offrirebbero una larghezza di banda interna significativamente superiore e una latenza ridotta al minimo, caratteristiche fondamentali per accelerare operazioni di inferenza che richiedono accesso istantaneo a parametri e dati intermedi. La produzione separata dei chip SRAM utilizzando nodi di processo maturi potrebbe inoltre contenere i costi di manifattura e migliorare le rese produttive, un aspetto tutt'altro che secondario considerando la complessità crescente dei processori moderni.
L'interesse di NVIDIA per questa architettura non è casuale e trova riscontro nell'investimento strategico in Groq, azienda specializzata in acceleratori per AI che adotta approcci non convenzionali alla gestione della memoria. Questa mossa conferma una direzione chiara: l'ibridazione tra il calcolo GPU tradizionale e blocchi di elaborazione dedicati, ottimizzati per compiti specifici nell'ambito dell'intelligenza artificiale. In un panorama dove i modelli linguistici e le reti neurali profonde richiedono non solo potenza bruta ma anche efficienza nell'accesso ai dati, la capacità di minimizzare i tempi di latenza diventa un fattore competitivo determinante.
Tuttavia, l'approccio presenta sfide tecniche non banali. L'impilamento di strati multipli di silicio comporta un incremento della densità termica, complicando notevolmente la dissipazione del calore. Le GPU moderne già operano a temperature elevate sotto carico sostenuto, e l'aggiunta di layer SRAM richiederebbe soluzioni di raffreddamento avanzate per garantire stabilità operativa e longevità del componente. NVIDIA dovrebbe probabilmente ripensare il design termico complessivo, potenzialmente integrando tecnologie di thermal interface material avanzati o sistemi di distribuzione del calore più sofisticati.
È importante sottolineare che al momento NVIDIA non ha confermato ufficialmente alcun dettaglio tecnico sull'architettura Feynman, e tutte le informazioni circolate finora rimangono nel campo della speculazione. La roadmap del produttore californiano è notoriamente riservata, e progetti di questa portata attraversano anni di ricerca e sviluppo prima di tradursi in prodotti commerciali. Con una finestra di lancio stimata intorno al 2028, i piani potrebbero cambiare, anche radicalmente.