La corsa verso il computer quantistico privo di errori si arricchisce di due nuovi protagonisti che potrebbero ridefinire le strategie dell'intero settore. IBM ha presentato Loon e Nighthawk, due macchine quantistiche che implementano architetture di connessione tra qubit radicalmente innovative, ponendo le basi per superare uno dei limiti più critici della computazione quantistica: l'instabilità e la propensione agli errori dei qubit superconduttori. Mentre colossi come Google puntano su approcci che richiedono milioni di qubit, il gigante tecnologico americano sta percorrendo una strada alternativa, basata su una maggiore interconnettività tra un numero più contenuto di elementi computazionali.
L'architettura di Loon rappresenta un salto qualitativo significativo: ciascun qubit è collegato a sei altri elementi, una configurazione che permette ai collegamenti di "rompere il piano", ovvero di muoversi non solo orizzontalmente attraverso il chip ma anche verticalmente. Si tratta di una capacità inedita nel panorama dei computer quantistici superconduttori, che potrebbe risolvere vincoli topologici finora considerati invalicabili. Nighthawk, dal canto suo, implementa una connettività quadrupla tra qubit, aprendo scenari complementari per l'elaborazione di algoritmi quantistici complessi.
La chiave di volta di questa strategia risiede nel concetto di qubit logici, configurazioni che raggruppano più qubit fisici per ottenere calcoli immuni da errori. Jay Gambetta, responsabile del programma quantistico di IBM, sottolinea come il metodo sviluppato dall'azienda richieda gruppi più piccoli rispetto agli approcci concorrenti, riducendo potenzialmente i costi ingegneristici e aggirando la necessità di produrre milioni di qubit. Questa strategia, tuttavia, dipende criticamente dall'elevata connettività tra gli elementi computazionali, precisamente quella che Loon e Nighthawk promettono di fornire.
Stephen Bartlett, ricercatore presso l'Università di Sydney specializzato in computazione quantistica, pur sottolineando la necessità di ulteriori verifiche sperimentali e benchmark rigorosi, definisce l'incremento di connettività tra qubit "un passo significativo verso dispositivi superconduttori scalabili". Non si tratta, precisa Bartlett, di una soluzione miracolosa che risolve tutti i problemi legati all'espansione di questi sistemi fino alle dimensioni necessarie per algoritmi genuinamente utili, ma rappresenta comunque un avanzamento sostanziale.
Le applicazioni pratiche dei computer quantistici di IBM hanno già trovato spazio in ambiti come la chimica computazionale, dove la simulazione di molecole complesse beneficia della capacità di questi sistemi di gestire sovrapposizioni quantistiche. L'aumento della complessità computazionale abilitato da Nighthawk potrebbe ampliare significativamente questo ventaglio di applicazioni, avvicinando la tecnologia quantistica a problemi di ottimizzazione, crittografia e intelligenza artificiale che rimangono intrattabili per i computer classici.
Nonostante i progressi evidenti, permangono sfide ingegneristiche e fisiche di rilievo. Matthias Steffen, del team IBM, identifica come priorità l'incremento del tempo di coerenza dei qubit, ovvero la durata durante la quale mantengono uno stato quantistico utile per i calcoli. Questo parametro tende a degradarsi quando si aggiungono nuove connessioni al qubit, creando un trade-off delicato tra connettività e stabilità. Gambetta evidenzia inoltre progressi nel sistema di lettura dell'output computazionale, un aspetto spesso trascurato ma cruciale per l'affidabilità complessiva del sistema.
Il roadmap di IBM prevede per il 2026 il lancio di un computer quantistico modulare capace di immagazzinare e processare informazioni simultaneamente, un'architettura che integrerà le lezioni apprese dai test di Loon e Nighthawk. Il team sta inoltre sviluppando protocolli per resettare selettivamente alcuni qubit durante l'esecuzione dei calcoli, una capacità che potrebbe abilitare algoritmi iterativi più sofisticati. La competizione con approcci alternativi, come quello basato su milioni di qubit fisici perseguito da Google, si giocherà sulla capacità di dimostrare quale strategia raggiungerà per prima la soglia di utilità quantistica con applicazioni commercialmente rilevanti.