Il Chips Act renderà l'Europa competitiva nei semiconduttori

Ursula von der Leyen, presidente della Commission Europea, ha recentemente parlato del Chips Act e dell'importanza del mercato dei semiconduttori.

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a cura di Antonello Buzzi

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Ursula von del Leyen, presidente della Commissione Europea, in un recente discorso ha parlato dell'importanza dell'approvvigionamento dei semiconduttori in un mondo sempre più digitalizzato. La recente carenza di componenti, infatti, ha causato diversi disagi in tutto il mondo e coinvolto tantissimi mercati, compreso quello automobilistico. Allo scopo di rendere l'Europa meno dipendente dalla produzione estera, è stato studiato il "Chips Act", che punta a rendere la regione autosufficiente.

Ecco le sue parole:

Non c'è digitalizzazione senza chip. Mentre parliamo, le linee di produzione stanno già lavorando a velocità ridotte - nonostante la domanda - a causa della carenza di semi-conduttori. Ma, mentre la domanda globale è esplosa, la parte dell'Europa nell'intera catena, dalla progettazione alla capacità di produzione, si è ridotta. Dipendiamo da chip all'avanguardia prodotti in Asia. Quindi non è solo una questione di competitività. Anche questa è una questione di sovranità tecnologica. Quindi mettiamo tutta la nostra attenzione su di essa. L'obiettivo è creare insieme un ecosistema di chip europeo all'avanguardia, compresa la produzione. Ciò garantirà la nostra sicurezza di approvvigionamento e svilupperà nuovi mercati per le tecnologie europee innovative.

Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, ha affermato che il Chips Act sarà composto da tre elementi. Il primo riguarda l'ambito della ricerca sui semiconduttori, che coinvolgerà vari grossi istituti europei, come IMEC in Belgio, LETI/CEA in Francia e Fraunhofer in Germania. Il secondo prevede la creazione di un piano europeo collettivo che mira a migliorare la capacità di produzione e, infine, il terzo punta a istituire un framework per partnership e cooperazioni internazionali.

Al momento, il progetto è ancora in divenire, ma l'intenzione di rendere l'Europa più competitiva nel campo dei semiconduttori non potrà che portare diversi benefici ai membri dell'Unione a lungo termine, sebbene permangano alcuni problemi difficilmente risolvibili, come l'accesso di minerali delle terre rare.

Christin Eisenschmid, vice-president e direttore dei worldwide government affairs di Intel, ha affermato:

Intel ha in piano di investire miliardi di euro per ampliare la capacità produttiva di semiconduttori all’avanguardia in Europa. L’annuncio di oggi di un EU Chip Act per incoraggiare la creazione di un ecosistema europeo vibrante, avanzato e al passo con il futuro è una gradita iniziativa, in linea con le nostre comuni ambizioni di rinvigorire questo settore nell’Unione Europea.