Il marchio Intel Pentium ha 20 anni di vita: ad maiora!

Sono passati venti anni dal debutto del primo processore Pentium. Frequenza di 60 MHz e 3,1 milioni di transistor sembravano un miracolo, ma si è arrivati fino a 3,8 GHz. Oggi la vecchia architettura P5 vive in Xeon Phi.

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a cura di Manolo De Agostini

Il marchio Pentium di Intel ha compiuto 20 anni. Il 22 marzo del 1993 quando l'azienda presentò, come successore dell'arcinoto 80486, un altro prodotto chiamato A80501-60, meglio conosciuto come Pentium 60. Basato su architettura P5, questo microprocessore aveva 3,1 milioni di transistor, una frequenza di 60 MHz ed era prodotto con processo produttivo a 800 nanometri. Le sue dimensioni erano 5,49 x 5,49 centimetri.

Era compatibile con il socket 4 (5 volt), ma poi Intel passò al Socket 5 (3,3 volt) con il Pentium 75 prodotto a 600 nanometri. L'architettura P5, riveduta e corretta, fu alla base di tantissime generazioni di Pentium fino ad arrivare alla versione P55C prodotta a 350 nanometri. Subito dopo si passò all'architettura P6 con i Pentium Pro, i Pentium II e il Pentium III. Quest'ultima versione, nella variante Coppermine prima e Tualatin dopo, fu senz'altro un successo per Intel, specie in ambito mobile con i core Banias e Dothan. Tra l'altro una versione modificata di Coppermine, chiamata Intel Pentium III KC 733, divenne il cuore pulsante della prima console Microsoft, l'Xbox.

Dopo l'architettura P6 arrivò quella Netburst, decisamente diversa e pensata per raggiungere frequenze di lavoro molto elevate. Nacquero così i Pentium 4 e i Pentium D. Nel primo caso abbiamo assistito al debutto di diverse evoluzioni, l'introduzione dell'Hyper-Threading e una corsa che ci ha portato fino ai 3.8 GHz.

Intel punta a raggiungere i 10 GHz, ma con la variante Prescott l'azienda capì rapidamente di aver fatto un passo falso: più si alzava la frequenza, più salivano calore e consumi (e di conseguenza il sistema di raffreddamento dei PC diventava alquanto fastidioso). Quanti inverni al calduccio con il Prescott!!!

Nel secondo ci trovammo davanti ai primi processori dual-core non monolitici di Intel. L'azienda sostanzialmente collocava due core singoli su un unico package, connettendo tutto con l'FSB. Si tratta di processori che non faremo fatica a dimenticare tra qualche anno, ma hanno tracciato la strada: basta all'aumento indiscriminato della frequenza, sì a quello dei core. 

Fu in quel periodo che AMD diventò "nazional-popolare", uscì dalla scia di Intel ed entrò nel cuore di molti appassionati. Purtroppo a fronte di una proposta migliore non ci fu il boom sperato. Per non dilungarci vi rimandiamo a quanto affermato recentemente dall'ex amministratore delegato di AMD Hector Ruiz, che spiega alcuni retroscena del passato, tutti chiaramente collegati alla posizione dominante che Intel aveva allora (e che ha ancora nel panorama PC).

Dopo i Pentium si aprì l'era Core, AMD sbandò per progetti sbagliati e una crisi finanziaria dovuta a una sopravvalutazione del valore di ATI Technologies - il cui acquisto rimane comunque una scelta lungimirante - e il marchio Pentium diventò sinonimo di fascia bassa. Lo è ancora oggi, ma in tanti saranno felici di sapere l'architettura del Pentium 75 (P54C) vive in versione rivisitata in un prodotto di primo piano per Intel, il coprocessore Xeon Phi, cuore di molti supercomputer. Chi lo avrebbe mai detto!? Sembra quasi il giusto tributo a un passato glorioso. Buon compleanno Pentium!!!!