Il Papa vuole insegnare al mondo come si usa l'Intelligenza Artificiale

La Santa Sede ha pubblicato un manuale sull'etica dell'intelligenza artificiale secondo la definizione del Papa.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Vaticano ha pubblicato un documento sull’uso etico dell’Intelligenza Artificiale. La Chiesa ha lavorato in collaborazione con il Markkula Center for Applied Ethics della Santa Clara University, creando una nuova organizzazione chiamata Institute for Technology, Ethics, and Culture (ITEC).

Il primo progetto dell'ITEC è un manuale intitolato Ethics in the Age of Disruptive Technologies: An Operational Roadmap. I destinatari sono capi d’impresa e professionisti di tutto il mondo, non necessariamente solo i cattolici, che si trovano ad avere a che fare con questa nuova tecnologia e con le sue implicazioni etiche.

Secondo Brendan McGuire, parroco e consulente dell'ITEC, l'iniziativa è il risultato di uno sforzo che il Vaticano porta avanti da molti anni. "Il Papa [...] crede che la tecnologia sia una cosa buona. Ma [...] arriva il momento di porci delle domande più profonde", ha detto padre Brendan. "I dirigenti tecnologici di tutta la Silicon Valley sono venuti da me per anni e mi hanno detto: Devi aiutarci, c'è un sacco di roba all'orizzonte e noi non siamo pronti. L'idea era di usare il potere di convocazione del Vaticano per riunire i dirigenti di tutto il mondo".

Le questioni etiche da affrontare sono molteplici, e sicuramente il Vaticano ha una sua storicità per quanto riguarda il comportamento umano e i suoi rapporti con Bene e Male. Sicuramente non mancheranno, nel mondo, persone che sentono il bisogno di agire per il Bene (questo significa Etica), ma allo stesso tempo vogliono una guida una guida nell’uso delle nuove tecnologie.

Il manuale consiglia di sviluppare le nuove tecnologie tenendo in considerazione i principi etici sin dall’inizio, piuttosto che andare poi a correggere eventuali problemi. E suggerisce anche di costruire tutta l’azienda “per il bene comune dell'umanità e dell'ambiente" - consiglio che tra l’altro vale sempre e in ogni contesto, e non si limita certo all’etica delle IA.

In molti aspetti l’etica IA del Vaticano ricalca norme esistenti come il GDPR, e in altri non fa altro che ripetere i principi cattolici che già conosciamo. Il messaggio sembra essere qualcosa del genere: per essere un buon cattolico valgono le stesse indicazioni di ieri, e l’IA non ha spostato una virgola. Al massimo bisogna imparare a usare questo nuovo strumento all’interno di tali indicazioni.

Quando si parla di IA e di rischi, ci sono due grandi linee di pensiero: da una parte ci sono le preoccupazioni immediate, che riguardano cose come la perdita di posti di lavoro, l’invasione della privacy, la disinformazione, la violazione di copyright e altro. L’altra linea di pensiero invece suggerisce di preoccuparsi di rischi più a lungo termine, il più evidente dei quali è la possibilità che le IA a un certo punto provochino l’estinzione del genere umano.

La distinzione tuttavia è fittizia. Preoccuparsi ora di questione etiche è una cosa squisitamente umana: visto che abbiamo ancora il controllo di ciò che fanno gli algoritmi, ciò che decidiamo di fare con essi, e come è ancora importante. Essere etici oggi potrebbe metterci in salvo domani.