Il Tribunale di Milano blocca la class action contro Microsoft

ADUC ha perso la battaglia contro Microsoft per il rimborso delle licenze Windows OEM. Il Tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di class action. ADUC dovrà pagare una multa, ma forse si appellerà.

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a cura di Dario D'Elia

La class action italiana, guidata dall'ADUC, contro Microsoft per le licenze Windows è stata definitivamente archiviata dal Tribunale di Milano. Si parla da anni del diritto al rimborso nel caso in cui un consumatore decida di non utilizzare il sistema operativo Windows (OEM) che si trova pre-installato sulla maggioranza dei PC nuovi. Ebbene, a gennaio l'ADUC aveva depositato l'attesa class action e qualche mese dopo ottenuto anche il sostegno da parte della Free Software Foundation Europe (FSFE).

"Questo abuso è andato avanti per troppo tempo", diceva Giacomo Poderi, coordinatore Italiano di FSFE. "I consumatori soffrono di una mancanza d'informazioni, le procedure per il rimborso sono per lo più incerte o completamente mancanti, mentre i distributori software ed hardware giocano a scarica barile quando è ora di prendersi le responsabilità per questa confusione".

... e mazziato

Purtroppo i giudici hanno dato parere negativo, non consentendo neanche l'avvio della causa. "Non solo hanno ritenuto che Microsoft srl, da noi chiamata in causa, non c'entra nulla e che il nostro interlocutore dovrebbe essere lo specifico produttore del pc, ma che la stessa Microsoft srl è cosa diversa da Microsoft Corp.", spiega l'ADUC.

Il risultato di questa presa di posizione della giuria di fatto sottolinea come il prodotto OEM venga considerato parte integrante del PC "come se si dicesse che un prodotto fatto in Cina e al quale viene applicata una targhetta in Italia possa essere considerato Made in Italy". Il diritto al rimborso è praticamente inesistente.

In secondo luogo, per i legali ADUC, è evidente la difficoltà di rivalersi sulle multinazionali che "assumono forme giuridiche e commerciali specifiche nel Paese in cui agiscono" e quindi riescono a giocare con le responsabilità dirette e indirette.

Class action

"I giudici milanesi, infine, non si sono limitati a respingere la richiesta, ma hanno voluto dare il loro contributo al potere della multinazionale Microsoft: ci hanno condannato alla pubblicazione sul Corriere della Sera del dispositivo dell'ordinanza... perché nessuno possa essere escluso da sapere che Microsoft non c'entra nulla con gli OEM pre-installati", conclude il comunicato ADUC

La vicenda si chiude con un interrogativo e una certezza. Il primo è legato alla presentazione di un appello. Il secondo al fatto che ADUC è stata condannata a pagare una pena pecuniaria. 

Per chi non lo sapesse il regolamento approvato dal Governo prevede una sanzione nel caso in cui la class action venga depositata e "rimbalzata" dai giudici.