La stampa 3D permette di salvare delle vite o di renderle migliori. Negli Stati Uniti a un uomo, il cui nome non è noto, è stato rimpiazzato il 75 percento del cranio – non è chiaro se si parli di massa o area - grazie a un impianto 3D realizzato ad hoc. Prima dell'intervento, e di creare la protesi, è stata effettuata una scansione 3D della testa dell'uomo, ottenendo un file CAD utile per realizzare la stampa adatta al caso specifico.
A realizzare la porzione di cranio artificiale è stata Oxford Performance Materials (OPM), che ha base nel Connecticut e che ha ottenuto l'approvazione da parte dei legislatori statunitensi prima di procedere con l'intervento e la sostituzione. Secondo l'azienda, con l'approvazione ottenuta dalla Food and Drug Administration si possono realizzare stampe 3D per sostituire ossa danneggiate da malattie o traumi senza "cavilli" di carattere burocratico.
L'impianto è più di una semplice piastra di plastica modellata, perché sono state fatte piccole incisioni nel Polyether Ketone Ketone (PEKK), un materiale a base di polimeri, per favorire la crescita delle cellule e ossa. Secondo Oxford Performance Materials circa 500 persone negli Stati Uniti potrebbero avvalersi di questa tecnologia ogni mese, e si va dagli operai infortunati fino alla soldati feriti.
L'azienda afferma di essere in grado di realizzare un impianto entro due settimane dall'aver ottenuto scansioni 3D della zona interessata. L'impianto è stato chiamato OsteoFab e secondo gli ultimi test il polimero impiantabile PEKK è "unico", in quanto è biocompatibile, meccanicamente simile all'osso e radiotrasparente - cioè non interferisce con le apparecchiature a raggi X. OPM conferma infatti che la superficie dell'impianto OsteoFab è osteoconduttiva.