Ingegneri software egotici e presuntuosi, contano tanto?

Un sondaggio condotto Oltreoceano svela che la maggior parte degli ingegneri software si reputa la persona più intelligente e più indispensabile del mondo.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

La modestia non è la prima dote degli ingegneri software. Almeno è questo che si apprende scorrendo i dati di una ricerca effettuata negli Stati Uniti da Chef su un campione di mille persone e pubblicata da Re/Code. Il 91 percento degli ingegneri software interpellati pensa di essere il dipendente più quotato dalla sua azienda. Il 69% crede fermamente che il suo ruolo sia "a prova di recessione", e il 56 percento è convinto che diventerà milionario grazie alle sue insostituibili competenze.

Il diagramma del successo

Peccato non essere ingegnere software: con queste convizioni si vive senza dubbio meglio di chi teme di perdere il posto di lavoro o di non riuscire a trovarne uno soddisfacente. Invece la maggior parte dei professionisti interpellati è convinta di essere la persona più intelligente e più indispensabile del mondo.

I risultati della ricerca

È vero che negli Stati Uniti molte società di venture capital favoriscono le aziende fondate e gestite da ingegneri, ma questa non è di per sé una garanzia di successo per tutta la categoria. Incuranti di questo, anche se al momento sono solo semplici dipendenti, tanti ingegneri software interpellati (il 93 percento) sono convinti di avere tra le loro mani "il potere di esercitare un'influenza rivoluzionaria nei principali segmenti dell'economia nel corso dei prossimi cinque anni".

Narcisi o semplicemente consapevoli del proprio ruolo? Speriamo che non si perdano specchiandosi nella propria magnificenza.

@ettorins