Intel: diamo il meglio quando c'è una buona concorrenza

Intel non ha paura della concorrenza, anzi è stimolata a batterla: per questo l'azienda dice che dà il meglio quando ci sono avversari di alto livello.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel sta vivendo dopo anni di sostanziale tranquillità la rinnovata competizione di AMD nel mercato dei microprocessori. La casa di Santa Clara sta correndo ai ripari, rimodulando la propria offerta e sicuramente quando la produzione a 10 e 7 nanometri entrerà in gioco, sarà ancora più competitiva.

La sfida lanciata da AMD però non sembra spaventare l’azienda, ma anzi secondo Jeff Kilford, Client Compute Group Sales Specialist, la stimola a dare il massimo. D’altronde si dice che è proprio quando sei sotto pressione che spesso e volentieri ti esprimi ai massimi livelli.

I vertici di Intel ritengono di avere ciò che serve per primeggiare in ogni settore: competenze, idee e denaro per far fronte a una serie di rivali che vogliono una fetta di una grande torta che finora Intel ha mangiato quasi da sola.

"Riteniamo che la concorrenza sia buona, non importa di che tipo", ha dichiarato Kilford a PCGamesN in un recente evento. "So che le persone non pensano che la pensiamo così, ma lo facciamo davvero: Intel dà il meglio quando c'è una buona concorrenza. E questo livello di innovazione entusiasma tutti. Tutti dovrebbero essere in grado di proporla e portare incredibili novità ai consumatori. Sentiamo che saremo una parte centrale di questa innovazione. Ma certo, ci saranno molti giocatori in campo in futuro”.

Insomma, “concorrenza non ti temo” sembra dire il dirigente di Intel. L’azienda ha appena annunciato una nuova gamma di CPU Core X e Xeon W-2200 con molti core e istruzioni per l’intelligenza artificiale integrate. Senza dimenticare i processori Core di decima generazione sui portatili e il Core i9-9900KS in arrivo questo mese. Ci attendiamo inoltre un rinnovamento dell’offerta delle CPU desktop nella prima parte del 2020.

La roadmap di Intel è quindi articolata, ma il fatto che l’azienda abbia quasi dimezzato il prezzo dei processori Core X da una generazione all’altra è un elemento di novità che denota il clima più competitivo sul mercato. Questo è almeno ciò che pensano in molti, anche se Intel la vede in modo differente.

“Si tratta [di un taglio] di circa il 50% sull’intera gamma”, ha aggiunto Kilford. “Abbiamo realizzato che c’era un grande gap tra l’offerta mainstream e quella enthusiast, e vogliamo che più persone accedano alle funzionalità enthusiast”.

“[…] Non ho visto nulla internamente che ci abbia portato a ragionare in termini di pressione del mercato. Il mercato è così dinamico e varia così pesantemente che è molto difficile sincronizzarsi con ciò che avviene. Tutto ciò che ho visto, veramente, è che c’è stata una lunga discussione sul fatto che le persone volevano più caratteristiche enthusiast”.

“Pensiamo che se li portiamo a quel tipo di soluzioni è molto meglio per tutti, inclusi noi perché poi abbiamo un insieme molto più grande di persone che chiedono di meglio ai nostri OEM e a noi stessi. Ci piace quella comunità, ma è troppo piccola e stiamo solo cercando di ampliarla".

Che le parole di Kilford siano sincere o meno, su una cosa possiamo tutti concordare: a contare è il risultato finale. Per la prima volta Intel si prepara a mettere nelle mani dei consumatori CPU con 18 core a meno di mille dollari, e senza dubbio è un grande passo avanti rispetto al passato.