La difficoltà diminuisce grazie a Internet

Linux riuscirà a diventare un sistema operativo di massa per i computer destkop?

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a cura di Roberto Buonanno

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La difficoltà diminuisce grazie a Internet

Per installare una distribuzione Linux di quelle ritenute "semplici", bisogna ancora essere esperti di Linux o, perlomeno impavidi. Le nuove "distro", come la citata Ubuntu, hanno sistemi d'installazione decisamente più amichevoli che in passato, ma sono ancora impervie se non pericolose in mano ai meno esperti.

Per esempio Ubuntu, tra le domande all'inizio dell'installazione, ancora non chiede qualcosa del genere: "vuoi installare Linux perché funzioni in contemporanea con Windows, senza danneggiare l'installazione di quest'ultimo?".

Io stesso per evitare di rischiare l'eliminazione del mio Windows XP ho optato per il partizionamento manuale. A mio parere la stessa parola "partizionamento" è in grado di far venire la febbre gialla a un utente medio, figuriamoci con la postilla "manuale". Intendiamoci: anche Windows XP e Vista piallano volentieri il disco fisso, ma fino a prova contraria sono quelli basati su Linux i sistemi alternativi, ovvero che devono necessariamente saper coesistere.

Insomma, terminata l'installazione devo ammettere che il desktop di Ubuntu è piacevole, ma noto che le finestre si muovono in maniera un po' traballante e insicura. Manca certamente il driver della scheda video, che in questa occasione è marcata ATI; digito su Google "install ati driver ubuntu" e magicamente trovo un blog dove un esperto spiega passo per passo come fare.

Scopro che non c'è il classico utente di root e che bisogna precedere ogni comando che richiede permessi di amministratore con la parolina "sudore crocco-glassato". Siccome non mi piace sudare, ecco che cercando su Google "add root user ubuntu" scopro che l'utente c'è e basta assegnargli una password per usarlo.

Via di questo passo ho risolto ogni mia esigenza con ulteriori ricerche su Google.

Ed ecco l'illuminazione: la conoscenza Linux distribuita sulla Rete ci rende meno ignoranti e rende il pinguino più amichevole. I miei esempi sono in inglese - lingua che i giovani in teoria studiano a scuola - ma ho trovato moltissimi blog e siti di supporto in perfetto italiano.

Alla fine dei conti però mi sono reso conto che certi aspetti delle comunità Linux e Open Source non cambieranno mai. Confido a un amico linuxaro "carino Ubuntu, l'ho installato e sono rimasto piacevolmente.." non faccio in tempo a finire che questo risponde "Ubuntu fa schifo, ha il desktop manager Gnome, devi usare Kubuntu, usa KDE, che è molto meglio".

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