La funzione APE di Asus potenzia le CPU Intel non K

Il produttore leader nel settore Asus, porta la tecnologia Asus Performance Enhancement su diverse schede madri, migliorando le performance delle CPU non K.

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a cura di Francesco Palermo

Asus Performance Enhancement, la tecnologia del produttore taiwanese che si occupa di migliorare le performance della vostra CPU automaticamente, viene ora resa disponibile anche sui processori non "K" per le motherboard basate sul chipset della serie 400 di Intel.

Una buona notizia questa per i possessori di una CPU non "K" che vogliono spingere per ottenere ogni singolo MHz dal proprio processore. Per certi versi, potremo dire che la funzione Asus Performance Enhancement (APE) rappresenta la “funzione rivale” della controparte ASRock Base Frequency Boost (BFB) proprio per la loro somiglianza operativa.

Quello che comunque Asus sta facendo in questi giorni, tramite un aggiornamento BIOS dedicato, è portare questa funzione di cui prima ne erano sprovviste sulle schede madri basate sul chipset della serie 400. Facciamo però un passo indietro: cos’è la tecnologia Asus Performance Enhancement?

Come abbiamo spiegato nell'articolo dedicato, i nuovi processori Intel Core di decima generazione posseggono ben tre algoritmi di Turbo Boost che intervengono in determinati scenari così da aumentare la frequenza operativa dei core in base al carico da gestire. Le tecnologie di Boost presenti in questi nuovi Comet Lake-S sono il classico Turbo Boost 2.0, la più recente evoluzione Turbo Boost Max Technology 3.0 e la novità Thermal Velocity Boost. La tecnologia presente sulle schede madri Asus gioca proprio su quest’ultimo valore per cercare di ottenere un margine più elevato di frequenze sui processori.

In particolare il profilo di Asus agisce modificando i tre livelli relativi al TDP: PL1 (Power Limit 1), PL2 (Power Limit 2) e Tau (parametro relativo al tempo di Turbo). La malleabilità verso questi valori è stata ovviamente “concessa” e prevista da parte del colosso di Santa Clara, che difatti li ha resi modificabili dai singoli produttori di schede madri.

In pratica Asus Performance Enhancement agisce modificando il valore PL1 rendendolo più elastico per qualche istante, annullando momentaneamente il “freno” imposto per l'appunto dal Power Limit 1. Questo sarà valido ora anche per i processori non "K" e con un TDP indicato da Intel di 65W. Il risultato di questo processo sarà che la CPU in questione, terminato l’intervallo di tempo indicato dal valore Tau, potrà continuare comunque a mantenere le frequenze di clock massime per qualche istante ancora grazie ad un PL1 momentaneamente più elevato.

A questo punto, potrete ben immaginare che tale funzione assume maggiormente significato se eseguito su schede madri di fascia bassa o media, ad esempio B460, H470 e B365. Avrebbe meno senso invece utilizzare la funzione Asus Performance Enhancement li dove si ha la possibilità di poter gestire in tutta libertà diversi parametri relativi ai vari power limit, stiamo ovviamente parlando del chipset top di gamma Z490.

In ogni caso molte delle schede madri basate sul chipset Intel B460 sono dotate di "APE" con valori massimi di override per il PL1 di ben 125W, ad eccezione della modello ROG Strix B460-F Gaming che permette addirittura di raggiungere un valore di 210W. Di seguito vi lasciamo una tabella riassuntiva realizzata dal portale benchlife, dal quale apprendiamo l’intera notizia. La tabella in questione mostra ogni singolo modello di scheda madre che riceverà l’aggiornamento e il relativo nome dell’aggiornamento BIOS, con l'aggiunta di una breve guida su come raggiungere l’opzione.

Ad inizio articolo vi avevamo parlato della funzione simile che possiede ASRock: la sua funzione denominata "BFB" non è stata resa disponibile solo per la serie 400 del recente chipset Intel (come ha fatto Asus) ma anche per la maggior parte delle sue schede basate su chipset Z390 e B365.

Ricordiamo infine che il processo di incremento per il valore Power Limit 1 non rappresenta in ogni caso un problema significativo per le temperature, in quanto l’algoritmo agisce su quelli che sono i valori stock indicati da Intel per quel determinato processore, ovvero ci si muoverà sempre all’interno dei valori base/boost imposti di fabbrica.

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