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eServer zSeries E64

70 anni di evoluzione. Ripercorriamo la lunga storia dei mainframe.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 24/09/2009 alle 11:46 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:15
  • La storia dei supercomputer, dal 1936 a oggi - Parte 2
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  • eServer zSeries E64

eServer zSeries E64

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In questo articolo ci siamo concentrati sui "computer grandi e vecchi", ma quest'ultima parte riguarda un computer ancora in vendita, l'eServer zSeries E64 di IBM

Al giorno d'oggi è difficile immaginare un computer di grandi dimensioni, ma IBM è comunque riuscita a crearne uno che occupa circa 10 metri quadrati, pesa 2,26 tonnellate, e consuma 27.500 watt. Se non basta a impressionarvi, forse lo faranno i 1520 GB di memoria, un po' più dei 6 GB abbinati alla maggior parte dei Core i7, dei quali parliamo solitamente, ma anche più della maggior parte degli hard disk in circolazione. Può montare anche 1.024 ESCON, 336 FICON Express4, 336 FICON Express2, 120 FICON Express, 96 OSA-Express3, e 48 OSA-Express2. Anche in questo caso, supera abbondantemente le capacità I/O di qualsiasi scheda madre X58. Quest'impressionante macchina può ospitare fino a 16 LAN virtuali.

Questi computer superano abbondantemente un comune server e, anche se si potrebbe pensare il contrario, i clienti interessati in questo tipo di prodotto stanno crescendo: si tratta, spesso, di utenti che vogliono rendere più solida la loro struttura di server x86, risparmiando spazio ed energia, in proporzione alle prestazioni ottenute. La flessibilità di questi server, inoltre, è impressionante: se, per esempio, si sceglie Linux come sistema operativo, si possono integrare fino a 16 diverse installazioni, o fino a 32 processori zAAP, per la gestione di applicazioni web e relativo database, in Java o XML. Oppure si possono sfruttare 32 processori ZIIP per l'elaborazione e la transizione dei dati, o la gestione del carico delle rete, che speso sono usate per applicazioni ERP, CRM e XML, o per la crittografia IPSec.

Il processore principale, l'unità z10, ha un design CISC capace di eseguire 894 istruzioni, 668 delle quali a livello hardware. Il processore supporta operazioni decimali a virgola mobile direttamente a livello hardware, un soluzione che può ridurre gli errori e aumentare la velocità. La cosa più rilevante, però, è che può eseguire software scritto per il System/360, che ha già 45 anni, e il solido sistema operativo MSV, oggi z/OS. È possibile avere fino a 64 processore quad-core da 4,4 GHz, l'ultimo dettaglio che, insieme al resto, ci fa capire perché queste macchine si vendano ancora bene, grazie ad affidabilità, eccellenza, flessibilità e capacità difficili da immaginare, oltre a software avanzati, stabili e affidabili.

Come dicevamo, le capacità di virtualizzazione sono uno degli elementi più interessanti di questi computer, che hanno potenzialità immense, confrontati con i server "normali". Possono, naturalmente, usare più sistemi operativi, compresi Linux, z/OS, z/VM, AIX e OpenSolaris, ma soprattutto è possibile gestire la capacità d'archiviazione "al volo" e a sistema avviato, senza compromettere la stabilità del sistema. È persino possibile aggiungere uno o più processori temporaneamente, in caso di periodi d'intensa attività, e programmarne l'attivazione solo in certi momenti del giorno, quando serve.

Queste incredibili macchine hanno capacità così avanzate che è difficile persino immaginarle. Anche senza considerare potenza e flessibilità, basta il loro eccezionale livello di affidabilità per restare a bocca aperta. Per esempio, la caratteristica "lock-stepping" fa sì che ogni istruzione che generi un risultato è eseguita due volte, e i risultati comparati, per essere certi che non ci siano errori. In caso contrario, la procedura si ripete, e il computer cerca di capire dove si è verificato l'errore. Il computer è persino capace di spostare "al volo" un'istruzione da un processore all'altro, per eliminare possibili ragioni d'errore. Se non fosse ancora sufficiente, in un sistema parallelizzato (32 mainframe in una sola immagine logica), è possibile aggiornare software e hardware su ognuno dei mainframe senza interruzioni al servizio né problemi di altro tipo.

Naturalmente i desktop che usiamo ogni giorno, per quanto potenti, sembrano insignificanti di fronte alla potenza di questi mainframe: sono più avanzati, flessibili, potenti, capaci e utili dei PC che conosciamo, non solo per quanto riguarda l'hardware, ma anche per il software che usano. I mainframe sono ancora un parte importante della struttura e del settore IT, e non sembra che spariranno presto, come dimostra il comprensibile aumento delle vendite.

I mainframe rappresentano, probabilmente, la massima espressione dei risultati ottenuti dalla tecnologia al giorno d'oggi, per il gran numero di ricerche che comporta il loro sviluppo ma anche per il ruolo che occupano e per l'influenza, invisibile, che hanno sulla nostra vita quotidiana. Come i diamanti, sono una combinazione speciale di elementi differenti, che da soli non susciterebbero tanta ammirazione, ma che insieme rappresentano una meraviglia della natura.

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