In questo articolo mettiamo da parte il gaming per vedere una configurazione dedicata all’ambito professionale, più precisamente al segmento della modellazione 3D. Si tratta di una build di fascia alta pensata per tutti coloro che lavorano con Autodesk Maya, 3ds Max, ZBrush, Cinema 4D e così via.
Questi software sfruttano sia la scheda grafica, per viewport e rendering (il rendering GPU è molto più veloce di quello CPU e quindi preferibile, almeno nella maggior parte dei casi), che il processore, per calcolare la fisica e svariati altri elementi. Per questo motivo, è necessario optare per una configurazione bilanciata, che non penda troppo in un senso o nell’altro, in modo da avere la miglior esperienza possibile.
Come spesso accade, i componenti presenti in queste workstation non sono poi così diversi da quelli che si trovano in un PC da gaming, specialmente quando si sceglie una scheda grafica classica, anziché una soluzione professionale come una RTX Quadro. Di conseguenza, con questa build si può anche giocare, ma non è lo scopo primario per cui l’abbiamo pensata.
I componenti della configurazione
Iniziamo come di consueto dal processore, questa volta un Intel Core Ultra 7 265K della famiglia Arrow Lake. Prodotto con i 3nm di TSMC, mette a disposizione 20 core totali (8 Performance e 12 Efficiency) e 20 thread, con una frequenza che in boost può raggiungere i 5,5 GHz, ottima per tutte le operazioni single-thread che beneficiano di un clock elevato.
A bordo ci sono 36MB di cache L2 e 30MB di cache L3, oltre a una NPU dedicata all’intelligenza artificiale capace di raggiungere i 33 TOPS. Il PBP (Processor Base Power) è di 125 watt, mentre l’MTP (Maximum Turbo Power) è di 250 watt e viene raggiunto spesso quando il processore è spinto al massimo, durante i carichi più impegnativi; a seconda delle impostazioni del BIOS, la CPU può mantenere l’MTP solamente per alcuni secondi (al massimo 56), oppure per un tempo indefinito, finché il carico di lavoro non è terminato.
Installiamo il nostro processore su una scheda madre ASUS ProArt Z890-CREATOR WIFI, progettata proprio per i creatori di contenuti e per questo dotata di una connettività decisamente avanzata: ci sono 10 USB-A da 10Gbps, due USB-C Thunderbolt 5, una terza USB-C Thunderbolt 4, doppia LAN 2,5G e 10G e WiFi 7 integrato. A bordo ci sono poi due slot PCIe 5.0 x16 e ben cinque slot M.2 (uno PCIe 5.0, gli altri PCIe 4.0), oltre a tutte le comodità inserite da ASUS nelle sue schede madre di ultima generazione, come i sistemi di sgancio rapido Q-Latch per scheda video e SSD.
A raffreddare il processore Intel ci pensa un dissipatore ad aria, il DeepCool Assassin IV VC Vision (disponibile su AK Informatica). Si tratta di un dual tower di fascia alta con camera di vapore, che supporta TDP fino a 300 watt, che sfrutta 7 heatpipe da 6mm per trasferire efficacemente il calore. Le due ventole (una da 120mm e una da 140mm) muovono fino a 61,25 CFM, mantenendo una rumorosità di circa 29 dBA in modalità prestazioni. Nella parte superiore è presente anche un display LCD che mostra a colpo d’occhio diverse informazioni sul sistema, come temperatura della CPU, frequenza, consumo e carico, con anche codici colore (verde, arancione e rosso) che danno un’ulteriore indicazione della situazione.
Per la RAM abbiamo scelto delle Kingston Fury Renegade DDR5, con velocità di 6400 MT/s e latenza CL36 certificate XMP e capacità di 48GB, mentre per lo storage due SSD, un Samsung 9100 PRO da 1TB e un WD_Black SN850X da 4TB. Il primo è un PCIe 5.0 estremamente veloce, perfetto per caricare in un lampo i progetti e per evitare che la lettura da disco sia un collo di bottiglia; il secondo è un PCIe 4.0 più classico estremamente capiente, che permette di archiviare i propri file e dati senza sacrificare particolarmente la velocità, visto che pur essendo più lento del modello PCIe 5.0 arriva comunque a 7,3GB/s in lettura.
Come scheda video abbiamo optato per una MSI Ventus 3x RTX 5080, più che adeguata per gestire carichi professionali e progetti impegnativi. Questa personalizzazione offre un sistema di raffreddamento a tripla ventola e una frequenza massima di 2655MHz, oltre a 16GB di VRAM GDDR7. Se pensate di aver bisogno di più potenza, o più memoria, rimanendo nel segmento consumer potete scegliere una RTX 5090 (come questa), mentre se volete una soluzione ancor più potente e professionale, dovreste indirizzarvi su una RTX A6000, estremamente più costosa.
Ad alimentare il tutto ci pensa un Corsair RM1000e, certificato 80 PLUS Gold e conforme alla specifica ATX 3.0. Con potenza di 1000 watt e cavo 12VHPWR incluso, è ottimo per questa configurazione, anche nel caso in cui doveste sostituire la RTX 5080 con una più potente RTX 5090. Come case abbiamo scelto il recente Corsair Frame 4000D, ampio e capace di ospitare senza problemi la nostra build, offrendole tutto l’airflow di cui ha bisogno; a questo proposito, è ideale completare la configurazione con quattro ventole aggiuntive, da aggiungere alle tre preinstallate, per massimizzare il flusso d’aria.
Chi dovrebbe acquistare questa configurazione?
Come detto in apertura, si tratta di una configurazione pensata per chi lavora nel campo della modellazione 3D e ha bisogno di una nuova workstation con cui velocizzare i propri flussi di lavoro. Trattandosi di una build di fasci altissima si presta bene anche ad altri ambiti, sia professionali (come il montaggio video), che ludici, tuttavia per questo scopo potreste risparmiare parecchio optando per altri componenti, come una scheda madre meno costosa, un solo SSD da 2TB o un kit di RAM meno capiente, da 32GB anziché 48GB.