L'anti-pirateria non conosce la privacy, pagherà!

FAPAV accusa Telecom Italia di essere connivente con il fenomeno del P2P illegale, ma rischia di perdere la faccia con il Garante della Privacy.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante della Privacy difenderà i diritti degli italiani nella causa che vede la Federazione anti pirateria audiovisiva contro Telecom Italia. Se da una parte la FAPAV ha deciso di dimostrare le responsabilità dell'ex-monopolista nei confronti del P2P illegale, dall'altra il Garante si è detto pronto a stanare gli spioni.

Pirateria

"Anche noi ci costituiremo in giudizio, al fianco di Telecom Italia e degli utenti. L'industria del copyright ha fatto una cosa grave", ha dichiarato Paolo Nuti, presidente dell'associazione provider AIIP.

"Secondo noi l'industria del copyright sta calpestando i diritti inviolabili degli utenti, nel caso FAPAV", ha spiegato Marco Pierani di Altroconsumo a La Repubblica. "In questo caso, in modo ancora più grave che nella vicenda Peppermint, Fapav ha coinvolto molti più utenti e ha scavato più a fondo nelle loro attività".

Non a caso Telecom ha respinto ogni accusa, sostenendo che la raccolta di ogni prova sia avvenuta illegalmente. Per questo motivo il Garante vuole andare a fondo e scoprire i responsabili del monitoraggio online che ha chiaramente violato le norme sulla privacy. Le prossime schermaglie, quindi, sono fissate per il prossimo 10 febbraio: il giorno dell'udienza presso il tribunale civile di Roma.