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Rendition e S3

La storia delle schede video ci ha regalato aziende come 3DFX, Matrox, Rendition e S3. I loro prodotti hanno fatto la storia, ma non sono sopravvissuti a Nvidia e ATI/AMD.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 21/10/2016 alle 14:57
  • Le schede video dei produttori falliti
  • Rendition e S3
  • 3DFX

Rendition Vérité V1000

Rendition entrò nel mercato nel 1996 con la Vérité V1000, una scheda con accelerazione 2D e 3D. Era una delle schede più veloci che potevate trovare sul mercato. Non era in grado di battere la Voodoo di 3DFX ma offriva un valore migliore della concorrente che era limitata al 3D e richiedeva una soluzione 2D in accompagnamento.

rendition vérité v1000

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Il chip grafico stesso era basato sul design RISC ed era connesso fino a 4 MB di EDO RAM su bus a 64-bit. La scheda sfortunatamente aveva problemi di compatibilità con diverse motherboard e le sue prestazioni 2D inseguivano i prodotti concorrenti. Questi fattori impedirono a Rendition di ottenere il riscontro sperato con la sua V1000.

Rendition Vérité V2100 e V2200

Le Vérité V2100 e V2200 erano quasi identiche alla V1000 a livello hardware. L'azienda migliorò il progetto della V1000 e arrivò a quasi raddoppiare il fill rate del chip. Queste schede operavano a frequenze di poco superiori e usavano memoria più rapida, offrendo modesti miglioramenti prestazionali.

rendition vérité v2100

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La V2100 e la V2200 differivano tra loro in due aree chiave: l'ultima offriva frequenze più alte e aveva 4 o 8 MB di SGRAM, mentre la prima era leggermente più lenta e limitata a 4 MB di SGRAM.

Dopo queste due schede Rendition tentò di progettare un nuovo chip grafico, che però fu rimandato diverse volte. Rendition finì per essere acquisita da Micron.

S3 Trio3D

s3 trio3d

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S3 entrò nel mercato grafico all'inizio degli anni '90. Ha prodotto acceleratori 2D per diversi anni, giungendo poi alla serie Trio. Anche se quella famiglia consisteva principalmente di schede 2D, la sua incarnazione finale fu la Trio3D, una scheda 3D con chip a 128 bit affiancato da un massimo di 4 MB di RAM.

S3 ViRGE

S3 introdusse la linea ViRGE nel 1995, un marchio che continuò a usare fino al 1998. La ViRGE era in grado di gestire accelerazione 2D e 3D. I primi modelli avevano accesso a 2 o 4 MB di EDO RAM su bus a 64 bit, ma le varianti successive avevano 8 MB.

s3 virge

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A differenza di altre schede video del tempo la ViRGE era una soluzione a singolo chip. Questo la rese meno costosa e più facile da produrre. Per mettere tutto l'hardware necessario in un die, S3 dedicò meno risorse al calcolo 3D. Di conseguenza la ViRGE non era la scheda video gaming più veloce. Anche se le abilità 3D non erano impressionanti, la scheda assicurava incredibili prestazioni 2D ed era conosciuta come uno degli acceleratori 2D più veloci del momento.

S3 Savage3D

La S3 Savage3D arrivò nel 1998. Il design era completamente nuovo e aveva caratteristiche avanzate come il filtro trilineare, Z-buffer a 24 bit, compensazione del movimento accelerata dall'hardware e alpha blending per la decodifica video MPEG-2, un codificatore TV integrato e compressione texture. S3 optò per un design a due pipeline: una era usata esclusivamente per il rendering mentre l'altra al processing delle texture. La Savage3D aveva 8 MB di memoria RAM, meno delle soluzioni concorrenti.

s3 savage3d

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Anche se la Savage3D era ricca sotto il profilo delle caratteristiche, fu un fallimento. Le prestazioni della Savage3D erano inferiori ai concorrenti e S3 dovette affrontare diverse sfide che influirono sulle vendite della scheda.

S3 Savage4

S3 continuò a migliorare il progetto Savage3D arrivando a creare la Savage4. L'azienda risolse molti dei problemi dell'architettura e passò ai 250 nanometri S3, riuscendo a produrre la Savage4 con relativa facilità.

s3 savage4pro

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Quando la Savage4 fu commercializzata nel 1999 si ritrovò a che fare con la forte competizione della Riva TNT2 di Nvidia e la Voodoo3 di 3DFX. Era decisamente più lenta rispetto a quelle schede ma aveva un insieme di caratteristiche di buon livello e costava meno.

S3 Savage 2000

Più tardi nel 1999 S3 e il ben noto OEM Diamond Multimedia si fusero formando una nuova azienda chiamata SONICblue. S3 voleva evitare i problemi di produzione che ebbe con le altre schede Savage usando Diamond come produttore dedicato. Le due aziende volevano inoltre aumentare gli utili, che ordinariamente sarebbe stati divisi tra S3 e diversi OEM.

s3 savage2000

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Il primo prodotto congiunto fu la S3 Savage 2000. Questo nuovo progetto aveva hardware transform and lighting dedicato, che però non funzionava a dovere. La scheda aveva anche un veloce quad-texture engine capace di piazzare quattro texture per ciclo di clock. La scheda aveva anche altri numerosi miglioramenti per aumentare le prestazioni, e ben 32 MB di SDRAM.

I test dimostrarono che la S3 Savage 200 era decisamente più rapido del modello precedente. A volte era persino abbastanza veloce da raggiungere la GeForce 256 di Nvidia. La scheda aveva seri problemi di driver però e soffriva di alcuni altri difetti che minarono le sue possibilità rispetto a una concorrenza più stabile.

S3 Chrome

s3 chrome

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Nel 2001 S3 si divise da SONICblue e venne venduta a VIA. Dato che S3 aveva di fronte una forte concorrenza nel mercato delle GPU dedicate, VIA scelse di terminare lo sviluppo di schede video dedicate. L'azienda usò la tecnologia grafica di S3 per migliorare i chip delle proprie motherboard. Diverse di queste prime iGPU erano essenzialmente identiche alle Savage4 e Savage 2000, e furono commercializzate con il nome Savage. Con le piattaforme successive VIA rimarchiò il chip grafico come Chrome.

VIA ha provato a rientrare nel mercato delle schede video dedicate diverse volte, ma non ebbe successo per via della competizione di ATI/AMD e Nvidia. Nel 2011 VIA vendette le quote di S3 ad HTC. S3 esiste ancora oggi ma è focalizza su tecnologie grafiche a basso consumo per dispositivi integrati.

Leggi altri articoli
  • Le schede video dei produttori falliti
  • Rendition e S3
  • 3DFX

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