LibreOffice preinstallato su PC? Una storia lunga

Intervista a Italo Vignoli, uno dei responsabili di The Document Foundation, in merito ai progressi e alla diffusione della suite libera per la produttività LibreOffice.

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a cura di Manolo De Agostini

LibreOffice preinstallato su PC? Una storia lunga

TH: Non avete pensato a partnership con i produttori di PC per l'integrazione di LibreOffice sui prodotti in vendita? O forse questo andrebbe contro le vostre linee guida?

IV: Certo, ma si tratta di una strada in salita. Tutti i produttori di PC hanno un contratto OEM con Microsoft, e si favoleggia di telefonate e lettere ricattatorie a tutti quelli che hanno manifestato solo l'intenzione di installare software libero sui loro PC. Ripeto, si favoleggia, perché nessuno ha mai visto una di queste lettere, e ha mai assistito a una di queste telefonate. Io sono certo che Microsoft non abbia mai fatto nulla di simile, ma alla fine, la realtà è che nessuno degli OEM ha mai accettato di installare LibreOffice sui propri PC.

TH: Il mobile guadagna piede ogni giorno che passa. Vedremo un giorno l'intero LibreOffice compatibile per Android oppure solo delle singole applicazioni? Che strategia avete?

IV: Il porting del codice sorgente per Android è già stato realizzato, e il software gira senza problemi nella sua versione attuale (che però non ha un'interfaccia utente touch, e quindi è impossibile da utilizzare). Il prossimo passo sta nello sviluppo di un'interfaccia utente touch, e nelle diverse ottimizzazioni del codice che consentiranno alla suite di girare in modo fluido. La previsione è quella di rilasciare un prodotto funzionante nel corso del 2014, ma è troppo presto per fornire altre indicazioni.

TH: Collaborate con altre realtà del mondo open source? (Mozilla, Canonical, etc.)

IV: Gli sponsor del progetto sono Red Hat, SUSE, Intel, AMD e Google, più alcune piccole aziende come Collabora, CloudOn e Lanedo. Sono tutte aziende attive nel mondo del software open source, in modo più o meno visibile. Canonical paga un solo sviluppatore full time, più altri part time. L'unica azienda italiana sponsor del progetto è Studio Storti, che sta sviluppando un'offerta a valore aggiunto legata a LibreOffice, soprattutto per la pubblica amministrazione.

TH: Come vi finanziate? E se qualcuno volesse contribuire al progetto - finanziariamente e non - cosa deve fare per mettersi in contatto con voi?

IV: Oltre al contributo degli sponsor, che siedono tutti nell'Advisory Board, ci sono le donazioni degli utenti che scaricano LibreOffice, che in questo momento sono la fonte più importante di finanziamento. Nel 2014 prevediamo di arrivare a un bilancio da un milione di euro. Contribuire è facile, e richiede solo tanta buona volontà. Sul sito ci sono tutte le indicazioni, ma se qualcuno ha voglia può anche mandarmi un messaggio, usando l'indirizzo italo@documentfoundation.org.