Software Libero e Licenze
Come avrete notato, da qualche tempo abbiamo deciso di aprire a Linux, da molti ritenuto il software Open Source per eccellenza. Siccome in pochi hanno ben presente cosa sia questo Software Libero e di come si inquadri nella normativa vigente, cerchiamo di chiarirvi le idee con questo articolo. Nota: sul tema si potrebbero spendere centinaia di pagine, abbiamo quindi deciso di proporre una estrema sintesi degli argomenti e forniamo le fonti per approfondire.
Il software è considerato opera d'ingegno e dunque tutelato legalmente dalle disciplina sul diritto d'autore - in alcune legislazioni anche dalla disciplina sui brevetti, per la situazione europea si può consultare il sito FFII: Software Patents in Europe.
In base alla normativa il possesso di un'opera rimane all'autore o al più al suo datore di lavoro, così come i diritti di distribuzione e di creazione di lavori derivati, che possono essere ceduti in tutto o in parte, tipicamente a un editore. L'utente, una volta pagata o comunque ricevuta dai titolari l'autorizzazione a procurarsi una copia, può usufruire della stessa come preferisce, purché non vada contro i diritti riservati degli autori, a esempio realizzandone copie, dell'intero originale o di qualcosa che su di esso si basi.
La maggior parte dei software con cui gli utenti casalinghi entrano in contatto sono del tipo proprietario, per cui l'autorizzazione a ricevere una copia del programma viene concessa in cambio dell'accettazione di un contratto di licenza – oltre che di eventuali compensi economici – nel quale l'utente rinuncia ad alcuni suoi diritti, impegnandosi ad esempio all'installazione su di un solo computer, a non cercare di capirne il funzionamento eccetera.
Questa situazione viene ribaltata con il Software Libero od open source, per il quale vengono garantiti tutti i diritti concessi all'utente dalla legge, e in più una licenza concede dei diritti aggiuntivi – di copia, modifica eccetera –seppure sotto determinate condizioni.