Apple potrebbe avere in cantiere uno stravolgimento della gamma MacBook Pro, con modelli ultrasottili chiaramente ispirati ai MacBook Air. La cura dimagrante farebbe perdere ai notebook professionali di Apple i dischi fissi tradizionali e l'unità ottica, a vantaggio di una dotazione basata sulle lussuose unità SSD. L'ipotesi era già nell'aria a luglio, quando si vociferava di modelli da 15 e 17 pollici ultraslim, ma non era chiaro se il riferimento fosse a un ampliamento della gamma Air o a un assottigliamento di quella Pro.
Come potrebbe apparire la gamma MacBook Pro entro fine anno
L'argomento è tornato alla ribalta dopo che AppleInsider ha pubblicato un articolo che dà voce a indiscrezioni riguardanti il prossimo rinnovo della gamma Pro. I MacBook Pro coinvolti nel restyling sarebbero i modelli da 15 pollici e da 17 pollici. Il MacBook Pro da 13 pollici invece sarebbe destinato all'estinzione, sostituito dall'attuale Air con la stessa dimensione.
A questo punto il sospetto è che non avrebbe più senso tenere denominazioni separate per le gamme di portatili Apple, che potrebbero essere unificate sotto un unico marchio, con un'offerta completa da 11 a 17 pollici. Una delle fonti anonime di AppleInsider ha spiegato che l'azienda di Cupertino non può depennare tutto d'un tratto i MacBook Pro, quindi sarebbe più probabile una transizione graduale nel corso dell'anno come quella eseguita fra il 2008 e il 2009 per il passaggio alla struttura unibody.
Online stanno già serpeggiando i primi malumori: a quanto pare il sacrificio di spazio di archiviazione non è stato preso bene dagli affezionati di Apple, nemmeno davanti alla possibilità di un supporto di archiviazione indiscutibilmente più veloce e all'offerta di sistemi di archiviazione in remoto come iCloud. Francamente le proteste sembrano pretestuose: gli SSD sono ormai i supporti che tutti vorrebbero nei loro portatili, e che pochi possono permettersi a causa dei costi elevati. È vero che hanno capacità inferiori ai 750 GB previsti al momento per gli hard disk dei MacBook Pro, ma esistono fior di supporti di archiviazione esterna di cui qualunque professionista è già dotato.
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Quanto al fatto che molti si dicono non disposti a "pubblicare" il contenuto del loro lavoro su iCloud, ci pare un'opzione in più, non una forzatura, anche se nell'era del cloud computing è un'opzione che prima o poi tutti dovremo prendere seriamente in considerazione. Forse l'assenza dell'unità ottica potrebbe essere l'unico aspetto fastidioso per i pochi che devono masterizzare presentazioni o progetti da consegnare ai clienti. Del resto per quelle poche volte che serve fare un'operazione di questo genere tanto vale appoggiarsi al dekstop o all'unità esterna, piuttosto che portare costantemente sottobraccio una piccola zavorra.
Tornando ai rumor, i dettagli tecnici dei nuovi MacBook Pro al momento sono davvero scarni: ovviamente ci saranno Ivy Bridge, l'ormai immancabile Thunderbolt e lo chassis unibody in alluminio come da copione. L'obiezione più sensata alla presunta politica futura di Apple riguarderebbe semmai il processore: oggi la discriminante maggiore fra Air e Pro è la potenza di elaborazione, che sugli ultrasottili è castrata da processori poco potenti e dalla grafica integrata, che sono una scelta obbligata per evitare problemi di dissipazione termica. L'installazione di un quad-core a 2,4 GHz in un ultrasottile in stile Air pare poco fattibile, sempre che Ivy Bridge non offra un rapporto finora mai visto fra potenza di elaborazione e dissipazione.
Dalla linea Air dovrebbero poi essere ereditati l'instant on e l'autonomia prolungata della batteria. I nuovi prodotti, sempre che le indiscrezioni abbiamo una qualche fondatezza, non arriveranno di certo prima di aprile, quando Intel inizierà le consegne dei suoi chip di ultima generazione.