Memristor, anello mancante dell'elettronica

Gli HP Labs dimostrano l'esistenza del Memristor, quarto elemento fondamentale di un circuito elettronico a oggi solamente teorizzato.

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a cura di Manolo De Agostini

HP ha annunciato che i ricercatori degli HP Labs hanno dimostrato l'esistenza di un quarto elemento fondamentale di un circuito elettronico di cui prima d'ora si era solo teorizzata l'esistenza. Si tratta del cosiddetto "Memristor", unione delle parole memoria e resistore. Grazie a questo nuovo elemento, il progresso scientifico potrebbe portare allo sviluppo di computer con memorie che non perdono dati, che non necessitano di essere avviate, in grado di consumare pochissima energia e di associare le informazioni in maniera simile a quanto avviene nel cervello umano.

La capacità unica del memristor è quella di trattenere l'informazione acquisita in precedenza. Di questo elemento si parlava da ben 37 anni, grazie a Leon Chua dell'Università di Berkeley, in California. Il dottor Chua affermava che il memristor era il quarto elemento fondamentale di un circuito elettronico - insieme alle resistenze, ai condensatori e agli induttori - e che non si potessero replicare le sue capacità combinando i tre elementi base, conosciuti già all'epoca.

"Trovare una cosa nuova ma di così fondamentale importanza nel maturo settore dell'ingegneria elettronica è stata una grande sorpresa che avrà implicazioni significative per il futuro della scienza dei computer. Realizzando un modello matematico per la fisica di un memristor, gli HP Labs hanno reso possibile per gli ingegneri lo sviluppo di circuiti integrati che potrebbero migliorare notevolmente le prestazioni e l'efficienza energetica di PC e data center", ha affermato il capo delle ricerche Stanley Williams.

Grazie alla scoperta, si potrebbe realizzare un supplemento o addirittura un rimpiazzo dell'odierna memoria DRAM, grazie alla facoltà del nuovo elemento di conservare le informazioni anche senza energia e senza la necessità di avvio. Queste caratteristiche potrebbero ridurre sia i consumi che i tempi morti. Inoltre, queste capacità potrebbero essere davvero utili nel "cloud computing", in cui sono coinvolti migliaia di server e sistemi di archiviazione.

Un'altra potenziale applicazione della tecnologia basata sul memristor potrebbe riguardare lo sviluppo di sistemi di computer che ricordano e associano una serie di eventi in maniera simile al modo in cui il cervello umano riconosce le forme. In questo modo si potrebbe migliorare incredibilmente la tecnologia di riconoscimento facciale.