Metà dei processori prodotti dalla Russia è difettosa

La russa Baikal non riesce a soddisfare la domanda di CPU perché la metà di quelle prodotte è difettosa: il problema sembra legato al packaging.

Avatar di Marco Pedrani

a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

In una recente indagine condotta dalla stampa specializzata russa è emerso che, sorprendentemente, oltre la metà dei processori prodotti in Russia presenta difetti di fabbricazione. Una percentuale così alta di prodotti difettosi ha spinto Baikal Electronics, noto sviluppatore russo di microprocessori, ad ampliare la sua rete di partner nazionali per il packaging dei propri prodotti. Il problema sembra infatti legato alla fase di assemblaggio dei processori, quella in cui il wafer viene tagliato e i singoli die vengono assemblati sul substrato per creare il prodotto finale. 

La notizia, originariamente riportata da Vedomosti, quotidiano business pubblicato a Mosca, e successivamente ripresa da Cnews, sottolinea i problemi affrontati dal settore tecnologico russo a seguito delle restrizioni internazionali.

La Russia riesce a confezionare solo un numero limitato di processori; quando si aumenta la produzione, compaiono molti difetti

Stando a una fonte informata sui fatti, "A causa di equipaggiamento non adeguatamente tarato e della carenza di competenze specializzate nel packaging dei chip, più della metà dei lotti di processori si rivela difettoso". Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, aziende di prestigio come TSMC hanno cessato ogni collaborazione con le imprese russe, inclusa Baikal, negando persino la spedizione di 300.000 processori già prodotti e destinati a enti governativi russi, come la polizia e i servizi segreti.

Senza produttori di chip in grado di lavorare su tecnologie di fabbricazione a 28nm all'interno del paese, Baikal si è probabilmente rivolta a fonderie cinesi per la produzione dei suoi processori. L'esperimento di localizzare il packaging in Russia, iniziato nel 2021 con GS Group di Kaliningrad, ha incontrato notevoli difficoltà: la complessità del processo e i costi elevati hanno portato a un alto tasso di difettosità, portando Baikal a coinvolgere ulteriori partner come Milandr e Mikron, basati a Zelenograd, vicino a Mosca, sebbene i problemi sembrino persistere.

"La Russia riesce a confezionare solo un numero limitato di processori; quando si aumenta la produzione, compaiono molti difetti", spiega una fonte. "I produttori non riescono a mantenere un livello qualitativo costante su tutti i prodotti." Questa situazione non capita solamente ai produttori russi; tuttavia, aziende taiwanesi, producendo volumi molto più grandi, hanno implementato processi di selezione che mitigano notevolmente l'impatto dei difetti. Concentrandosi sul miglioramento di questi processi e del controllo qualità, le aziende russe sperano di ridurre gradualmente la percentuale di difettosità, ma è importante sottolineare che anche risolvendo i problemi legati al packaging, il Paese non potrà avere una vera indipendenza finché non avrà anche fonderie in grado di produrre i wafer.