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a cura di Dario D'Elia

Normalmente non uso pinze e bisturi, ma forcone. Per quanto riguarda, però, i nuovi formati ad alta risoluzione (HD-DVD e Blu-Ray) non me la sento ancora di esprimere un’opinione organica. Le incognite al riguardo sono troppe. Clint DeBoer, Editor-in-Chief del rinomato Audioholics, nonché Presidente della Home Theater Alliance, sembra invece avere già idee piuttosto chiare. “HD DVD e Blu-ray Disc non diventeranno mai i formati di riferimento della fruizione video in digitale”, ha scritto in un recente articolo. A questo punto qualcuno potrà essere più o meno d’accordo con la sua affermazione; l’unica certezza è che la sua tesi è sostenuta da almeno 10 motivazioni difficilmente sconfessabili.

1. Come si costruisce una falsa partenza

Abbiamo assistito ad uno dei lanci commerciali più articolati e confusi degli ultimi anni. Più che un Paso Doble è sembrato un Moonwalker. Prima è andato all’aria ogni tentativo di rendere i player interoperabili, poi si sono formati gli schieramenti delle Major cinematografiche e dei produttori hardware – con qualche voltagabbana dell’ultima ora. Adesso che abbiamo i primi HD DVD player si scopre che supportano solo le risoluzioni 720 progressive/ 1080 interlacedper ogni approfondimento consiglio vivamente una letturina su Wikipedia. Per DeBoer il fatto che Toshiba abbia lanciato uno dei primi lettori HD DVD senza la presenza del supporto 1080 progressive e senza la cosiddetta compressione lossless audio ridimensiona notevolmente la decantata rivoluzione video. Come dimenticare, inoltre, il notevole ritardo accumulato dal lancio del nuovo standard di connessione HDMI 1.3 e la carenza di titoli?

DeBoer ha ragione da vendere. Va bene che il 1080 progressive sembra essere una roba da puristi, ma perché non renderlo subito disponibile dato che il software lo supporta?

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2. Perchè due confezioni?

DeBoer cita l’esempio del confronto fra le console. A prescindere dalle tecnologie utilizzate da Sony, Microsoft e Nintendo, in fondo, sono i titoli a fare la differenza. I consumatori vogliono una soluzione hardware per giocare e non per sposare una causa di formato. Gli standard ad alta risoluzione, in pratica, utilizzano la stessa risorsa digitale, ma la confezionano diversamente non tanto per offrire più scelta ma per “…l’avidità delle aziende che non vogliono scendere a compromesso con l’avversario…”. Le due soluzioni in campo non sono sufficientemente diverse ed innovative – l’una rispetto all’altra – per giustificare la doppia corsia nell’HD. Insomma, si distinguono come ostacolo alla crescita del mercato stesso.

La filosofia pare essere ancora quella del Gordon Gekko di Wall Street:

Greed is right.

Greed works.

Greed clarifies, cuts through, and captures the essence of the evolutionary spirit.

Greed, in all of its forms -- greed for life, for money, for love, knowledge -- has marked the upward surge of mankind.

And greed -- you mark my words -- will not only save Teldar Paper, but that other malfunctioning corporation called the USA.

3. Dov’è tutta questa innovazione?

Il successo di un formato, sempre secondo DeBoer, è strettamente legato alla sua convenienza – in senso lato. Nel 1982 i CD rappresentavano la prima soluzione audio digitale, caratterizzata da una migliore qualità rispetto alle cassette e dalla possibilità di gestire il salto di traccia agevolmente. I consumatori non persero tempo a valutare troppo gli aspetti tecnologici, ma compresero velocemente la convenienza del supporto. Nel 1997 andò allo stesso modo per lo standard DVD. I supporti ottici erano meno ingombranti e più durevoli delle cassette VHS. E disponevano anche di un sistema di navigazione più usabile. DeBoer è convinto che questa volta, però, con i DVD ad alta risoluzione non si sia di fronte ad una vera rivoluzione. Certamente la tecnologia è superiore così come la capienza, ma nell’uso quotidiano quanto valgono realmente queste qualità? “La maggior parte dei consumatori sanno a mala pena configurare il proprio player o sistema HT, e sono pienamente soddisfatti di quello hanno… Sebbene vi siano indiscutibili potenzialità nei nuovi media, non è ancora giustificata una migrazione di massa”.

L’innovazione, come sostiene DeBoer, non è sufficiente. Mi permetto di sottolineare che è la percezione diffusa di essa a convincere i consumatori. Senza motivazioni facilmente dimostrabili – e a portata mainstream – non vi è prodotto rivoluzionario che possa sfondare. Un esempio? Che ne è stato del DVD-Audio e SACD?

4. Le colpe degli Studios

DeBoer, in questo caso, cala la mannaia definendo le case cinematografiche “conservatrici, avide e prive di motivazioni”. La mancanza di titoli e di sostegno adeguato ai nuovi formati è il frutto di una loro scelta. Se avessero annunciato la fine dei DVD entro i prossimi 10 anni e avessero invaso il mercato con migliaia di titoli dal prezzo competitivo il tutto andrebbe diversamente. 30 dollari per un prodotto ad alta risoluzione, in confronto ai 15 dollari dei normali DVD, forse è un po’ troppo. Inoltre, come dimenticare le campagne anti-pirateria? Sanno bene che HD-DVD e Blu-Ray sono nettamente superiori sotto il profilo della sicurezza e che con qualche investimento in più potrebbero diventare più che blindati.

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5. La PS3 non è il “Santo Graal” dell’alta risoluzione

Numerosi operatori del settore sono convinti che la Playstation 3, dotata di supporto Blu-ray, catalizzerà l’attenzione sul nuovo standard video. Il problema, secondo DeBoer, è che la console non è certamente considerabile un sistema HT, sebbene disponga di funzioni avanzate in tal senso. In questo caso il noto giornalista pensa che il pubblico più adulto potrebbe rimanerne fuori, data la connotazione “gioco-centrica” della console.

In questo caso non sono molto d’accordo. La PS3 potrebbe diventare un’ottima soluzione entry level HT e favorire il consenso nei confronti del Blu-ray. Certamente le Major dovrebbero attuare una migliore politica commerciale, sia sui listini che sulla scelta titoli, ma con Sony di mezzo non è certo una da strategia da escludere.

6. Meglio una gallina oggi che…

DeBoer sembra ispirarsi molto al confronto fra DVD-Audio e SACD per ritrovare nuove motivazioni a sostengo della sua tesi. I due formati sono in grado di offrire una qualità nettamente superiore rispetto ai CD audio e dispongono di tecnologie di protezione avanzatissime. L’industria discografica, però, non fatto nulla per la loro penetrazione nel mercato. Semplicemente perché, sempre secondo DeBoer, “… come la storia insegna, si preferisce evitare una perdita a breve termine legata alla licenze , più che un guadagno a lungo termine…”.

7. Il consumatore medio è la misura del mercato

Noi lo chiamiamo “signor Rossi”, negli Stati Uniti “Billy Bob”. La differenza sostanziale è che nel nostro immaginario il consumatore medio assomiglia al simpatico personaggio di Bozzetto, quello d’oltreoceano a Homer Simpson. Homer sa bene come vuole farcire un panino, ma di fronte alla tecnologia esige la stessa sintonia che si ha con un pre-cotto, pre-confezionato, pret-a-manger. L’HDTV per lui – ma in fondo anche per noi – è solo una questione di widescreen ultra-piatto e un lettore DVD. Come negare l’incredibile differenza tra la visione di un tubo catodico e uno schermo piatto di buona risoluzione? Vai a spiegargli le sottigliezze fra un DVD a 480p e l’1080i ad alta definizione… L’unica terra di confine è definita dalla fruizione televisiva via cavo o via etere, e quella DVD. Ma i serial più seguiti non sono in HDTV, quindi come convincere milioni di persone a fare il grande passo? Forse con trasmissioni satellitari ad alta risoluzione, ma qui entra in ballo solo il televisore e non un player.

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8. Il mondo geek è già stanco

Ci sono milioni di appassionati di tecnologia video nel mondo. Ma anche bruciando migliaia di dollari o euro non è detto che l’ultima attrezzatura disponibile sia la migliore. Non si sa quale formato potrebbe svangarla. Le nuove interfacce sono in piena implementazione. Meglio il Plasma, LCD o video-proiettore? L’attesa è di rigore.

9. L’informazione istituzionale è cauta

DeBoer non ha dimenticato la quantità industriale di caratteri spesi per il DVD-Audio e SACD. Editoriali, chiacchiere, indiscrezioni. E adesso, a distanza di 6 anni, non è ancora successo nulla di eclatante. Questa volta sarà bene astare alla finestra per non incorrere nel medesimo errore, con evidenti conseguenze negative sulla bramosia d’informazione dei consumatori.

10. IPTV, un competitor fastidioso

Che dire dei nuovi servizi IPTV ad alta risoluzione, pronti ad essere lanciati da Verizon, AOL, Time Warner? Forse avranno successo, ma gli utenti potrebbero preferire per il downloading e la masterizzazione le versioni normali per questioni economiche e di portabilità. Fruizione in HD e archiviazione in modalità DVD. Il massimo per risparmiare. Perché comprare un DVD-recorder Blu-Ray o HD-DVD?