Intel si trova ad affrontare una nuova sfida nel suo tentativo di riconquistare terreno nel settore dell'intelligenza artificiale: Sachin Katti, Chief Technology Officer e responsabile della strategia AI dell'azienda, ha lasciato Team Blue per unirsi a OpenAI. La notizia, arrivata solo pochi mesi dopo la sua nomina sotto la nuova gestione del CEO Lip-Bu Tan, ha già fatto sorgere i primi dubbi sulla continuità della roadmap AI di Intel in un momento in cui il chipmaker sta cercando disperatamente di recuperare il ritardo accumulato nel settore.
Katti ha annunciato personalmente il passaggio a OpenAI tramite X, spiegando che si occuperà di "progettare e costruire l'infrastruttura di calcolo" necessaria per lo sviluppo dell'AGI (Artificial General Intelligence). Il timing della sua uscita è particolarmente delicato: durante l'Intel Tech Tour di pochi mesi fa, era stato proprio Katti a presentare la strategia di rilancio di Intel nel segmento AI, incluso il reveal della soluzione orientata all'inferenza Crescent Island, un acceleratore dotato di 160 GB di memoria progettato per offrire prestazioni energy-efficient. Secondo quanto riportato da CRN, le sue responsabilità come AI chief verranno ora gestite direttamente dal CEO Lip-Bu Tan, una soluzione temporanea che evidenzia l'assenza di un piano di successione strutturato.
La partenza di Katti rappresenta un ulteriore colpo per Intel in un settore dove l'azienda fatica a trovare la propria dimensione. Mentre NVIDIA domina il mercato del training AI con le sue GPU Hopper e Blackwell e AMD punta sull'inferenza con gli acceleratori Instinct MI300, Intel non è ancora riuscita a presentare una soluzione competitiva che attragga i grandi hyperscaler, o i player emergenti del cloud computing. La strategia iniziata sotto Pat Gelsinger puntava sull'inferenza piuttosto che sul training, una scommessa che sulla carta sembrava lungimirante considerando la crescente domanda di deployment AI edge e datacenter-oriented, ma che nei fatti non si è ancora tradotta in quote di mercato significative.
Excited for the opportunity to work with @gdb, @sama and the @OpenAI team on building out the compute infrastructure for AGI! Very grateful for the tremendous opportunity and experience at Intel over the last 4 years leading networking, edge computing and AI. Privilege of a… https://t.co/TkyPrNYRkt
— Sachin Katti (@sk7037) November 10, 2025
Intel ha confermato di mantenere una cadenza annuale di rilascio prodotti per i suoi acceleratori AI, con Jaguar Shores previsto come prossimo step nella roadmap. Tuttavia, l'uscita di Katti si aggiunge a quella di altri executive da diverse divisioni dell'azienda, segnalando una possibile mancanza di fiducia interna nelle direzioni strategiche intraprese. La ristrutturazione massiccia avviata da Lip-Bu Tan, subentrato dopo il turbolento periodo di transizione post-Gelsinger, mirava proprio a stabilizzare l'azienda e a riportare focus sulle aree di business più promettenti, ma la perdita di figure chiave nella fase di implementazione rischia di vanificare questi sforzi.
Sul fronte finanziario e delle partnership strategiche, Intel ha ottenuto alcuni successi recenti: le collaborazioni con NVIDIA per la produzione di chip, l'accordo con SoftBank per progetti infrastrutturali e il supporto dell'amministrazione Trump hanno contribuito a stabilizzare il valore azionario e a garantire liquidità. Tuttavia, questi accordi riguardano principalmente il business dei foundry services e della produzione contract, settori diversi dall'AI inference e dal mercato consumer dove Intel continua a perdere terreno rispetto ad AMD nel segmento CPU e a NVIDIA/AMD in quello degli acceleratori.
La sfida per Lip-Bu Tan diventa ora quella di dimostrare capacità di leadership tecnica diretta nel campo AI, un territorio che storicamente ha visto Intel arrancare nonostante acquisizioni strategiche come quella di Habana Labs nel 2019. Con player come Google che sviluppa le proprie TPU, Amazon con i chip Graviton e Trainium, e Microsoft che investe in custom silicon per Azure, il mercato dell'AI hardware si sta frammentando rapidamente, lasciando poco spazio agli attori che non riescono a differenziarsi con prestazioni concrete o efficienza energetica superiore. Se Intel non riuscirà a concretizzare la roadmap presentata da Katti prima della sua partenza, il rischio è quello di rimanere marginalizzata in uno dei segmenti tecnologici a più rapida crescita del decennio.